Russia, polemica per il lettino a forma di lanciamissile Buk: è simile al mezzo che colpì il volo Mh17

Russia, polemica per il lettino a forma di lanciamissile Buk: è simile al mezzo che colpì il volo Mh17
di Federica Macagnone
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Lunedì 3 Ottobre 2016, 17:54 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 22:24
Un lettino carrarmato e dotato di una struttura mobile a forma di missile Buk per cullare i sonni dei bambini: sta destando molte critiche sui social il mobile della CARoBUs, compagnia di piccole dimensioni a gestione familiare di San Pietroburgo, che ha messo sul mercato il letto della stessa forma dell’arma che ha colpito e abbattuto il volo della Malaysia Airlines Mh17 sul territorio ucraino nel 2014. 

«È uno scherzo?» ha detto il giornalista russo Oleg Kashin alla Bbc, mentre la compagnia russa è già passata alla controffensiva parlando di un design non proprio “così inusuale”. «Non vedo nulla di anormale in un letto come questo – ha detto il direttore della CARoBUs, Anton Koppel, al sito di notizie russa Fontanka - Alcuni bambini diventano medici, altri panettieri e altri ancora soldati». L'azienda, intanto, ha fatto sapere di aver già venduto 10 lettini che facevano parte della serie “Futuri difensori della Patria”, di cui facevano parte anche un carrarmato e un aereo militare.

Il lettino della discordia è stato lanciato sul mercato pochi giorni dopo la conclusione delle indagini sull'abbattimento del Boeing 777 di cui Mosca, secondo gli investigatori olandesi, sarebbe responsabile: «Il volo Mh17 venne abbattuto da un missile portato in Ucraina dalla Russia e lanciato dal territorio controllato all’epoca dai ribelli filo-russi».

Secondo i dati e le immagini satellitari degli Usa e dell’agenzia spaziale europea (Esa), il 17 luglio 2014 l'aereo partito da Amsterdam e diretto a Kuala Lumpur fu colpito da un missile Buk 9M38, di fabbricazione russa, lanciato da un veicolo militare speciale appostato nei pressi del villaggio di Pervomiskly, a sud di Snizhne. Dopo l'impatto il campo venne bruciato, mentre il convoglio che arrivava da Donetsk si diresse a Lugansk, prima di rientrare in Russia.

Mosca ha negato le conclusioni dell'inchiesta olandese e il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, ha rifiutato di scusarsi per il disastro, sostenendo che nell'indagine non sono citati i responsabili del lancio del missile.


 
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