Rouen, ordini via web ai killer: il commando aveva un capo

Rouen, ordini via web ai killer: il commando aveva un capo
di Francesca Pierantozzi
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Sabato 30 Luglio 2016, 08:58
PARIGI - Per ora la chiamano la cellula di Telegram: la app preferita dai jihadisti, con le sue chat segrete e la possibilità di criptare e autodistruggere i messaggi appena letti. E' il punto in comune più importante tra Adel Kermiche e Abdelmalik Petitjean. A parte l'età, vent'anni non ancora compiuti, i due assassini di Saint Etienne du Rouvray, vivevano a seicento chilometri di distanza e non si erano mai incontrati prima di passare in azione, e di accanirsi sul sacerdote e i fedeli di una chiesetta di provincia durante la messa. Eppure tutto era stato programmato, organizzato, concordato. Il video di rivendicazione era stato girato.

IL VIAGGIO
L'Isis sapeva, e non è escluso che un uomo fosse stato inviato in Francia o avesse dato l'ultimo ordine di colpire da Istanbul, dove Petitjean era stato il 10 giugno prima di tornarsene a casa il giorno dopo, rinunciando a proseguire il viaggio verso al-Sham. Per ora gli inquirenti stanno interrogando alcune figure che potrebbero rivelarsi tasselli importanti di questa nuova cellula che corre sul filo, non più ancorata a una moschea o a una città, e che non richiede più periodi di addestramento in Siria, ma che arriva comunque a costituirsi in commando.
Kermiche e Petitjean si sarebbero incontrati per la prima volta sabato 23 luglio, tre giorni prima di fare irruzione nella chiesta di Saint-Etienne. Quel sabato il telefono cellulare di Petitjean viene localizzato a Rouen. Insieme registrano il video di fedeltà al califfo al Baghdadi, sempre postato via Telegram. I due avevano preparato altri video per proprio conto, qualche giorno prima.

Petitjean ne registra uno con una polo a righe di 2 minuti e 26 secondi in cui, in arabo e in francese, moltiplica minacce alla Francia, chiamando in causa Manuel Valls e François Hollande. Anche Kermiche produce filmati: di minaccia e invito a passare in azione in Francia. Li posta di nuovo su Telegram, dove è seguito da un gruppo di duecento persone. E' qui che si sarebbe incontrato con Petitjean. Altro possibile contatto comune: un siriano arrestato l'altro ieri in un centro di accoglienza per richiedenti asilo a Cusset, nella provincia centrale dell'Allier, dove tra l'altro Petitjean soggiornava spesso, a casa di sua sorella. La fotocopia del suo passaporto è stata ritrovata a casa di Kermiche. Da ieri è interrogato a Clermont Ferrand. Potrebbe essere stato inviato in Francia per attivare il commando.

L'INCONTRO
I due ragazzi avevano entrambi tentato invano di raggiungere la Siria: Kermiche nel marzo e nel maggio del 2015, Petitjean il 10 giugno scorso. Altro momento chiave: Petitjean viaggia con un coetaneo, schedato, che viene rispedito indietro. Lui invece riesce a passare, resta a Istanbul 24 ore, ma poi torna in Francia. Perché? Ha incontrato qualcuno che gli ha detto che il suo posto non era a Raqqa ma a Rouen? E che magari gli ha ordinato di coordinarsi con Kermiche? Molto importate potrebbe essere la testimonianza del ragazzo con cui viaggiava, che è stato arrestato, come pure è stato indagato ieri sera un cugino di Petitjean, a casa del quale è stato trovato un video in cui l'attentatore di Saint Etienne dichiara fedeltà all'Isis.

Altro personaggio chiave, Adel Bouaoun, vicino di casa di Kermiche. I due erano partiti insieme per la Siria: Bouaoun è arrivato a destinazione ed è diventato Adel Abu Younes, Kermiche fu invece intercettato dalla polizia e rispedito in Francia.