Francia, preso l'attentatore di Libération: incastrato dal dna

Abdelhakim Dekhar
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Giovedì 21 Novembre 2013, 15:49 - Ultimo aggiornamento: 22:11

Dopo un'interminabile caccia all'uomo, stato fermato l'attentatore che luned scorso ha seminato terrore a Parigi, sparando contro un fotografo nella hall di Libration e a La Defense, prima di sequestrare un automobilista per farsi accompagnare agli Champs-Elyses e far perdere le sue tracce per oltre tre giorni. I test del Dna lo hanno confermato nella notte: l'uomo fermato ieri pomeriggio in un parcheggio sotterraneo di Bois-Colombes, nella banlieue di Parigi, e attualmente ricoverato dopo un probabile tentativo di suicidio, è lo stesso che lunedì scorso ha terrorizzato Parigi.

Si tratta di Abdelhakim Dekhar, di circa 50 anni, condannato a quattro anni di prigione nel 1998 perchè coinvolto nel caso di Florence Ray e Audry Maupin, definiti i nuovi Bonnie & Clyde, coppia di giovani studenti che nella notte del 4 ottobre 1994 insanguinarono Parigi; in una drammatica vicenda che si concluse con la morte di cinque persone fra cui tre poliziotti e lo stesso Maupin. In quella tragica storia, Abdhelakim Dekar - detto Toumi - fornì il fucile a pompa che consentì alla coppia di giovani di condurre quella folle spedizione che sconvolse la Francia.

Dopo tre giorni di intense ricerche, lo sparatore è stato trovato ieri all'interno della sua auto in un parcheggio sotterraneo di Bois-Colombes, in stato semi-comatoso. Stava assumendo medicine in gran quantità, probabilmente nell'intento di suicidarsi. «Ho fatto un'enorme sciocchezza», avrebbe detto a un suo confidente, lo stesso che lo avrebbe successivamente segnalato alla polizia. «Dehkar era un uomo estremamente enigmatico, molto intelligente, ma difficile da cogliere fino in fondo», racconta la sua ex-avvocata, intervistata nella notte da BFM-TV, aggiungendo che era «un pò mitomane».

«Ha sempre detto che lavorava per i servizi segreti francesi», ha aggiunto la legale. Il Dna di Dekhar è stato incrociato questa notte con le tracce provenienti dai bossoli ritrovati nella sede del giornale e davanti alla sede della Societè Generale, dove l'uomo ha sparato contro una vetrata, oltre che sulla portiera della Renault Twingo dell'ostaggio sequestrato lunedì scorso durante venti minuti, tra la Defense e gli Champs-Elysees. E i risultati non lasciano dubbi: quelle tracce appartengono allo stesso individuo. Soddisfazione per l'operazione di polizia è stata espressa nella notte dal ministro dell'Interno, Manuel Valls e dal ministro della Giustizia, Christiane Taubira.

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