Ucciso un altro prete in Centrafrica: la pace mancata dove il Papa inaugurò il Giubileo della Misericordia

Ucciso un altro prete in Centrafrica: la pace mancata dove il Papa inaugurò il Giubileo della Misericordia
1 Minuto di Lettura
Martedì 3 Luglio 2018, 13:52 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 00:11
Città del Vaticano - La pace che aveva sperato Francesco per il Centrafrica - quando era andato a Bangui ad aprire la Porta Santa per il giubileo della misericordia - è solo un ricordo lontano. Continuano, infatti, ad arrivare notizie di uccisioni sommarie, violenze tra cristiani e musulmani, instabilità diffusa. L'ultimo epidodio riportato da Fides, l'agenzia del vaticano, riguarda l'uccisione del vicario della diocesi di Bambari, monsignor Firmin Gbagoua, un uomo di dialogo.  «Firmin era un sacerdote straordinario. Una persona semplice e molto umile che diceva la verità, che era capace d’effettuare un’analisi molto chiara della situazione” dicono le fonti di Fides, che hanno chiesto l’anonimato per motivi di sicurezza.L'escalation della violenza è per destabilizzare il Centrafrica. A gennaio hanno cercato di uccidere don Alain Blaise Bissialo, parroco e presidente del Comitato per la pace e la mediazione di Bangassou, nel sud-est del Paese. Ad aprile è stato ucciso don Joseph Désiré Angbabata, insieme ad alcuni fedeli nell’assalto alla sua parrocchia a Séko, una località a 60 km da Bambari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA