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«Non c'è ancora accordo sulla proposta italiana. Tutti condividono l'importanza dell'operazione Sophia, e noi siamo i primi, è chiaro che dovremo fare le nostre considerazioni, e ogni decisione sarà presa col governo ed il premier Giuseppe Conte», ha spiegato. «Al momento non c'è consenso sulle soluzioni pratiche ma c'è sulla necessità di trovarle», ha detto l'alto rappresentante per la politica Estera Federica Mogherini, aggiungendo che servono «risultati concreti». «Non sarà facile - ha ammesso - ma l'Ue è perfettamente in grado di fare la differenza».
«Per certi versi Sophia dimostra che l'Europa sa essere un security provider, ma penso che su Sophia si giochi l'immagine dell'Europa. Siamo aperti a tutti i suggerimenti, che riflettano il concetto secondo cui l'Europa è pronta a rispondere alle sfide che la riguardano. La nostra proposta mira ad introdurre una rotazione dei porti di sbarco e una unità di coordinamento che assegni il porto al Paese competente».
«Abbiamo chiesto la rotazione dei porti di sbarco delle navi della missione Sophia, perché non è possibile che tutti i migranti soccorsi vengano da noi come sottoscritto dal Governo Renzi che ci ha lasciato con questa eredità pesante. Se dall'Europa arriverà l'ennesimo no dovremo valutare se continuare a spendere soldi per una missione che sulla carta è internazionale ma poi gli oneri ricadono solo su un Paese». Lo ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in conferenza stampa a Venezia.
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