Il rischio pena di morte Il ministero dell'Interno indiano avrebbe autorizzato l'uso della legge antipirateria (il Sua Act), che prevede fino alla pena di morte, come chiesto dalla polizia speciale che indaga sui marò. Lo sostiene il Times of India. Tuttavia la polizia, precisa la fonte, «aspetterà il verdetto della Corte Suprema» sul ricorso dell'Italia.
Bonino «Sul caso Marò al Consiglio dei Ministri degli Esteri dell'Unione Europea in corso a Bruxelles da parte italiana ribadiremo ciò che è già stato ribadito in precedenti riunioni, ossia che indubbiamente se a due anni dai fatti avvenuti non si è neanche in grado di stabilire un capo di accusa è evidente che questa è una violazione di qualunque idea di giustizia adeguata». Ad esprimersi in questi termini è stato il ministro degli Esteri Emma Bonino prima dell'inizio dei lavori del Consiglio oggi a Bruxelles. «Dobbiamo verificare le novità che arrivano da New Delhi, della seduta che c'è stata stamattina e di cui abbiamo indicazioni solo generiche», ha ancora osservato il ministro. «La seconda questione è che se poi non si sa quando venisse utilizzato persino il Sua act come strumento per individuare il capo di imputazione, non tanto e solo sulla pena di morte, ma sul fatto che usando il Sua act si inverte il carico della prova, questo è evidentemente un elemento inaccettabile dal punto di vista dell'affidabilità o inaffidabilità di un sistema giudiziario. Come abbiamo detto, se così fossero le cose, tutte le opzioni sono sul tappeto, sicuramente anche quelle di pertinenza più specifica all'Unione Europea. Intanto forse stasera a fine giornata potremo fare il punto».
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