Al via l'Eid al-Adha: milioni di musulmani in festa per celebrare il giorno del sacrificio

Al via l'Eid al-Adha: milioni di musulmani in festa per celebrare il giorno del sacrificio
di Elena Panarella
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Lunedì 14 Ottobre 2013, 16:21 - Ultimo aggiornamento: 18:10
Domani i musulmani di tutto il mondo celebreranno la Festa del Sacrificio di Ismaele da parte di Abramo (in arabo Eid Al-Adha), la pi importante ricorrenza del mondo islamico. In occasione della Festa del Sacrificio i musulmani si riuniscono in preghiera nelle piazze e nelle moschee. Per alcune scuole giuridiche islamiche obbligatorio per i fedeli partecipare alla cerimonia, mentre secondo altre solo raccomandabile. La preghiera, per la quale non c’ alcun richiamo, inizia quando il sole raggiunge l’altezza di una lancia all’orizzonte e finisce quando il sole raggiunge lo zenit.

In questa occasione viene ricordato un episodio contenuto nel Corano che riguarda il profeta Abramo. Secondo la tradizione islamica, quest’ultimo obbedì a un ordine di Dio che gli chiese di sacrificare suo figlio Ismaele. In virtù di questo atto di obbedienza, il Signore all’ultimo momento avrebbe sostituito suo figlio con un animale sul tavolo sacrificale, volendo mettere alla prova la fede di Abramo. Per questo nei Paesi islamici si usa sacrificare un animale per poi offrirne la carne ai bisognosi. Durante la preghiera viene recitato per sette volte il takbir (Allah è grande) e si continua poi con la lettura di alcune sure del Corano. Dopo la preghiera è il momento del sermone. Nello stesso giorno in cui inizia l’Eid al-Adha si conclude l’Hajj, il pellegrinaggio alla Mecca, che ogni anno attira milioni di musulmani nella città santa.



MILIONI DI PELLEGRINI

Due milioni di pellegrini musulmani provenienti da cento paesi sono in viaggio da Mecca a Medina avvolti in modesti drappi bianchi, nelle capitali del Golfo si respira aria di festa tra fuochi d’artificio, banchetti familiari, spettacoli e scambi di dolci e di doni. Disparità tuttavia nelle vacanze connesse, dai tre giorni del settore privato ai quindici (in alcuni paesi) di quello pubblico. Iniziato otto giorni fa, l’Hajj, il pellegrinaggio alla Mecca, uno dei cinque pilastri fondamentali dell’Islam, entra oggi nel giorno di Tarwiya, che conduce ad una delle tappe finali, il viaggio al Monte Arafat che richiede, tra andata, ritorno e recitazione delle preghiere, almeno tre giorni.



Nei giorni scorsi i fedeli musulmani hanno già camminato sette volte intorno alla Kàaba, l’essenza di Allah in terra, custodita in un tempietto quadrato coperto da un drappo di seta nera al centro della spianata della grande moschea della Mecca. Sempre all’interno della Al Masjid Al Haram, hanno eseguito la «Sai» che consiste invece nel camminare sette volte lungo il percorso tra i monti Safa e Marwah. Di ritorno dal Monte Arafat, nei prossimi giorni, concluderanno il pellegrinaggio con il rito dell’Al Jamarat, un simbolico lancio di pietre contro il diavolo e il male, seguito dal sacrificio di un animale.



90MILA AGENTI PER LA SICUREZZA

Per l’Hajj, che in passato ha registrato incidenti con centinaia di morti, il governo saudita ha schierato lungo il percorso 95.000 agenti di sicurezza mentre sono oltre 22.000 i medici e paramedici pronti ad ogni evenienza. Al pericolo di gestire grandi folle in ambienti spesso ristretti ed angusti quest’anno si somma infatti la minaccia della sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus, sebbene il ministro della Salute saudita, Abdallah al Rabia, abbia assicurato che nessun caso di contagio da Mers è stato finora registrato tra i pellegrini.



L’ALLARME VIRUS

Il virus ha già provocato 60 morti, 51 nella sola Arabia Saudita, tuttavia anche durante la Uhmra (pellegrinaggio minore) di luglio-agosto, non si sono registrati casi di contagio. Tra i pellegrini il tasso di allerta per il virus è molto basso. Nonostante una buona parte dei fedeli indossino una mascherina e conoscano le norme basilari di prevenzione per evitare il contagio, la stragrande maggioranza, secondo il quotidiano Gulf News, ignora perfino cosa sia la Mers e il bilancio fatale degli ultimi mesi.



NELLA CAPITALE

Sono migliaia i fedeli che affolleranno anche quest'anno la grande moschea di Roma in occasione della festa del Sacrificio. Per permettere il pieno afflusso in moschea, la direzione del Centro islamico culturale d'Italia, che gestisce la moschea, rafforzerà i turni di preghiera. Oltre alle moschee della Capitale gli altri appuntamenti di raduno festivo all'aperto sono fissati a Piazza Vittorio e a Via Casilina 712 (Parco Centocelle), ovvero in quei municipi caratterizzati da un’elevata presenza della collettività musulmana, dove sono attesi circa sei mila partecipanti nei tre turni di preghiera. L'Associazione Dhuumcatu «chiede al Governo di riconoscere la festività per tutti i lavoratori e gli studenti islamici e soprattutto chiediamo una adeguata sistemazione per il sacrificio dei montoni come tramandatoci nella tradizione religiosa», spiega Nure Alam Siddque (detto Bachcu), presidente dell'associazione.
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