L’iniziativa è stata accolta in maniera molto positiva dal Generale Khaled Fouda, il governatore del Sud Sinai, che si è messo subito a disposizione e ieri ha incontrato le famiglie italiane. «Stiamo lavorando in modo minuzioso per far tornare il numero dei turisti a Sharm come una volta - ha detto Fouda - Siamo vicini alle famiglie che hanno vissuto questa tremenda tragedia e speriamo possano trovare un po’ di sollievo tra le bellezze del nostro Paese». E per oggi li ha invitati a fare un viaggio turistico a Santa Caterina, dove c’è il più antico monastero cristiano ancora esistente, alle pendici del monte Horeb dove, secondo la tradizione, Mosè avrebbe parlato con Dio nell’episodio biblico del roveto ardente e dove egli ricevette i comandamenti. Dal 2002 è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco per la sua architettura bizantina. «Spero che anche questo luogo possa dare un po’ di serenità a queste persone che hanno già sofferto molto». Insomma Sharm spalanca le porte ai turisti: «Troverete sicurezza dal momento dell’arrivo fino alla partenza», tiene a precisare il governatore.
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