Dal custode in salvo nel sarcofago ai turisti nascosti negli uffici alla preside che ha vietato la visita al museo

Dal custode in salvo nel sarcofago ai turisti nascosti negli uffici alla preside che ha vietato la visita al museo
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Giovedì 19 Marzo 2015, 21:06
Diciassette ore di terrore. Una lunga notte di angoscia nascosti nel museo del Bardo di Tunisi - colpito ieri dalla barbara violenza jihadista - senza sapere che il pericolo era ormai scampato. Juan Carlos Sanchez e sua moglie Cristina Rubio - incinta di quattro mesi - potranno raccontarla, a differenza degli altri venti croceristi rimasti uccisi, assieme a due terroristi e ad un poliziotto, nel barbaro attacco.

Originari di Sueca, in provincia di Valencia, Juan Carlos e Cristina erano stati dati per dispersi dopo gli attentati. I funzionari dell'ambasciata spagnola, con l'ambasciatore Juan Lopez-Doriga e personale della Msc Crociere li avevano cercati ovunque, ma loro non figuravano nè fra i cadaveri alla morgue, nè fra i feriti negli ospedali. Poi, questa mattina, la svolta. «Abbiamo un'ottima notizia da dare, perchè sono stati localizzati vivi i nostri connazionali dati per dispersi», è stato l'annuncio del ministro degli Esteri, Josè Manuel Garcia-Margallo. «Questa mattina mi ha chiamato l'ambasciatore, dicendo che la coppia era rimasta tutta la notte nascosta nel museo. Nell'immaginabile stato di angoscia e paura, i due spagnoli non si azzardavano nemmeno a chiamare ai cellulari, per cui ieri non era stato possibile contattarli». Nascosti per ore, immobili, senza avere il coraggio di uscire dal nascondiglio, in un ufficio del museo, che ospita la più straordinaria collezione di mosaici romani del mondo. Cristina Rubio, assistita anche da personale della Msc, è stata portata prima in hotel e poi in ospedale, per una visita di controllo, data la sua gravidanza. In buone condizioni, è stata dimessa nel pomeriggio. Storia a lieto fine anche per un guardiano del museo, rimasto chiuso dentro il Bardo tutta la notte, nascosto in un sarcofago. «È stato trovato oggi, sano e salvo», ha riferito il sito locale Tunivisions.net. Ma ci sono anche storie molto tristi che lambiscono la Spagna, come quella di una famiglia colombiana. I genitori erano giunti a Madrid per festeggiare il master universitario del figlio e avevano deciso di farlo concedendosi una crociera nel Mediterraneo tutti e tre insieme. Dopo l'arrivo al museo del Bardo l'uomo, Josè Arturo Camelo, ha detto alla moglie e al figlio di entrare senza di lui perchè doveva andare in bagno.
Ma «quando è uscito dalla toilette ha trovato vari morti per terra, tra i quali la moglie Miriam e il figlio Javier», ha raccontato alla stampa Lourdes Insignares, cognata del sopravvissuto.




LA PRESIDE

«Ci avevamo pensato prima della partenza, avevamo riflettuto con insegnanti e accompagnatori e, vista la situazione generale, avevamo pensato di dire, già in partenza, che a Tunisi non sarebbero scesi».



Angela Pastorino, preside dell'istituto nautico di Genova, che ha una cinquantina di studenti di quinta imbarcati su Msc Splendida in gita di classe, racconta così quella scelta «impopolare», presa durante l'organizzazione del viaggio, che ha permesso di mantenere al sicuro la sua scolaresca. «Ieri ero in auto e ascoltavo la radio - prosegue Pastorino - appena sentita la notizia mi sono immediatamente fermata per chiamare. Speravo che i miei alunni si fossero attenuti alle disposizioni e così, per fortuna è stato. Siamo stati noi, praticamente, ad avvertire gli insegnanti di che cosa era successo a Tunisi e loro sono stati bravi a non far agitare i ragazzi. Ci siamo comunque tenuti costantemente in contatto e l'ultimo messaggio con una delle docenti è di questa mattina, quando mi hanno avvertito che la nave è partita e domani arriverà a Barcellona».



La scuola si è comunque immediatamente attivata: «il sistema di messaggistica, spiega la Preside, funzionava molto bene anche perchè erano fermi in porto e subito è stato preso contatto con l'agenzia che ha organizzato il viaggio e con la compagnia». «I genitori ci telefonavano, noi li abbiamo rassicurati ma abbiamo anche detto, subito, agli accompagnatori di far scrivere un messaggio ai genitori». Passato il pericolo, quindi, la preside si dice sempre più sicura di avere preso la decisione migliore.



Lì per lì i ragazzi non erano felici ma adesso - conclude Pastorino - anche dalla nave, mi stanno ringraziando e sono contenta di avere preso questa decisione». «Le scelte impopolari a volte sono provvidenziali» ha scritto Angela Pastorino sulla sua pagina Facebook. E qualche studente ha replicato «W la Preside, il Nautico sta bene».




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