Ibernazione, c'è anche Cecilia morta ad aprile in Italia e ibernata in Russia

Cecilia Iubei (dal blog "Sconfiggerelamorte")
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Venerdì 18 Novembre 2016, 21:13 - Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 12:43

Dall'Italia alla Russia. Cecilia Iubei è ibernata nei laboratori della KrioRus, in Russia, dal 7 aprile di quest'anno, meno di un mese dopo la sua morte a 86 anni. Il corpo della donna, nata e vissuta sempre nel Viterbese, viene conservato a 196 gradi sotto zero nell'attesa di un futuro nel quale «la scienza medica ci permetta di riportarla nuovamente in vita», racconta la nuora in un blog a carattere scientifico.



Originaria di Capranica, nel 2006 Cecilia Iubei subisce un ictus che la costringe per dieci anni quasi sempre a letto, fino al decesso nel marzo 2016. Fabrizio Baldi, il figlio 46/enne della donna - che oggi ha raccontato la vicenda in tv - e gli altri parenti decidono di rivolgersi a una società di crioterapia. «Fabrizio ha le idee molto chiare su come comportarsi se i suoi dovessero morire - racconta la moglie rievocando la vicenda -. Lo vogliono loro, lo vuole lui». Già il nonno, il padre di Cecilia, negli anni '80 era interessato alla possibilità di conservare il proprio corpo dopo la morte. Quando muore il marito di Cecilia, Dino Baldi, nel maggio 2015, «Fabrizio ed io ci mettiamo alla ricerca di una società che faccia Ibernazione (come viene più comunemente chiamata la Criopreservazione - scrive la nuora, Gloria Canfora -. Contattiamo la Alcor (società statunitense, ndr).

Ci viene risposto che ormai è tardi, e che comunque avremmo dovuto sottoscrivere un contratto del costo di 200.000 dollari. Insomma nulla da fare, però la Alcor ci suggerisce di iniziare a pensare ad un contratto per Cecilia». Dopo la morte dell'anziana i parenti si rivolgono anche alla Crionic Istitute, l'altra società Usa che si occupa di ibernazione, «loro ci diedero qualche buon consiglio, ad esempio di mettere la testa immersa nel ghiaccio prima possibile. Però ci dissero chiaramente che c'era un costo importante da sostenere, mi pare 70.000 dollari, e subito».

Decisiva, secondo il racconto della nuora, l'idea di un addetto dell'obitorio di conservare il cadavere della donna in una cella frigorifera. Alla fine Fabrizio Baldi e la moglie arrivano alla KrioRus, che per circa 40 mila dollari congela il corpo di Cecilia Iubei, trasportato attraverso la 'Polistena human criopreservation', un'azienda specializzata calabrese. Sul sito della società russa è indicato anche un altro italiano, ibernato dal settembre 2013, «il nostro primo cryopatient dall'Italia», del quale non compare però il nome. Lo riporta il blog Sconfiggerelamorte.

 

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