Corea, il capitano del traghetto della morte si salva in mutande, tra i primi a salire sulle scialuppe

Lee Joon-seok salvato in mutande
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Martedì 29 Aprile 2014, 09:02 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 14:28

Sui social network sudcoreani il commento pi tenero codardo. All'indomani delle dimissioni del premier Chung Hong-won per la gestione disastrosa della crisi legata al naufragio del traghetto Sewol, il video fantozziano della guardia costiera diffuso oggi dai media di Seul sulla fuga in mutande del capitano Lee Jun-seok, tra i primi a mettersi in salvo malgrado una nave piena di passeggeri, è destinato a far aumentare la rabbia di un Paese che non si dà pace per gli oltre 200 studenti che ancora risultano tra morti e dispersi.

Il capitano, nelle immagini girate dalla guardia costiera, abbandona la nave in maglietta e mutande blu e si butta letteralmente su un'imbarcazione di soccorso mentre lo scafo è ormai inclinato di 45 gradi.

Lee, finito agli arresti, ha ammesso di essere tornato in cabina dopo aver dato le disposizioni sulla rotta da seguire e che, quindi, non era al comando al momento dell'incidente accaduto il 16 aprile scorso. In più, secondo i report della stampa locale, il capitano non avrebbe nell'immediato specificato la sua qualifica, ma solo una volta a terra.

Il bilancio della tragedia conta finora 189 vittime accertate e ben 113 ancora dispersi, mentre le ricerche intorno allo scafo sommerso sono rese difficili dalle condizioni meteo proibitive. I tratti in salvo restano sempre 174, tutti nelle prime due ore tra l'incidente e l'affondamento.

Pur con il passo indietro del premier, la presidente Park Geun-hye paga un caro prezzo in termini di popolarità: un tonfo di quasi il 7% nel gradimento medio, sceso alla fine della scorsa settimana al 57,9% rispetto ai sette giorni precedenti. Park, secondo i media sudcoreani, starebbe effettivamente pensando a una forma di scuse personali sull'accaduto rivolte alla nazione, facendosi in parte carico delle responsabilità.

Intanto, l'altare commemorativo di Ansan, alle porte di Seul, dedicato agli studenti e ai professori della Danwon High School deceduti nell'incidente, ha registrato in pochi giorni 200.000 visite, a conferma di una tragedia che promette altri colpi di scena.