Bruxelles, Ue valuta controlli in stile Tel Aviv negli aeroporti

Bruxelles, Ue valuta controlli in stile Tel Aviv negli aeroporti
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Mercoledì 30 Marzo 2016, 14:57
Dopo l'esplosione nella hall delle partenze nell'area check-in nell'hub di Zaventem, gli esperti hanno deciso di anticipare la loro riunione ordinaria per valutare l'introduzione di un primo controllo di sicurezza subito all'entrata degli aeroporti, con metal detector e controllo di biglietto e passaporto come già avviene in Medio Oriente, per esempio in Israele a Tel Aviv o a Beirut in Libano.

Lo stesso aeroporto Domodedovo di Mosca, dopo l'attacco simile a quello di Bruxelles avvenuto nel 2011 con un kamikaze che uccise 37 persone nell'area d'ingresso, ha introdotto questo tipo di misure di sicurezza. Il Comitato per la sicurezza aerea valuterà anche i contro: costi aggiuntivi dell'ordine del 10%, il rischio che un kamikaze possa comunque farsi esplodere tra le persone in fila ai metal detector, soprattutto nei grandi aeroporti con migliaia di persone in affluenza ogni ora.

E il messaggio di "paura" che così facendo può inviare l'Europa agli stessi terroristi. «Il rischio zero non esiste, per questo l'obiettivo sarà mantenere un approccio di proporzionalità», spiegano le fonti Ue, secondo cui si andrà verso «raccomandazioni non vincolanti» in cui «a decidere saranno i singoli aeroporti», soprattutto per non pesare su quelli regionali più piccoli, target meno appetibili per i terroristi e dove i costi si rivelerebbero troppo alti.
Sul fronte della sicurezza nelle metro, Bruxelles non ha poteri, in quanto si tratta di trasporti locali. In ogni caso molte città, da Madrid a Londra, da Mosca a Parigi, sono già state vittime di bombe in passato ma, sia per i costi che per l'impossibilità di mettere scanner o controlli a ogni ingresso e uscita di tutte le stazioni, nessuna ha mai introdotto misure.
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