Il capo del governo ha scelto come quartier generale la zona di Nhulunbuy, nell'estremo nord del Paese, a circa otto ore di volo da Canberra. Abbott ha però garantito di essere rimasto in contatto costante con la Capitale, mentre l'Australia annunciava l'invio di 600 militari negli Emirati Arabi Uniti in supporto alla coalizione internazionale anti-Isis voluta dagli Stati Uniti.
Quando, nel 1788, gli europei arrivarono sull'isola, si contava circa un milione di aborigeni. Oggi, la comunità autoctona non supera i 470mila abitanti tra i 23 milioni nel Paese e rappresenta il gruppo demografico più svantaggiato. Mortalità infantile, insuccesso scolastico, disoccupazione, dipendenze, criminalità: gli aborigeni sono gli emarginati della prosperità australiana.
Ex seminarista, Abbott, prima di diventare capo del governo, si è distinto per la sua attività di volontariato dedicata alle comunità autoctone. Recentemente, il premier ha ribadito l'intenzione di indire un referendum sul riconoscimento dello statuto della popolazione aborigena nella costituzione, affinché «mai più i primi australiani ad aver abitato l'isola si sentano stranieri nel proprio Paese».