Africa, uccisa la leonessa star della tv inglese: avvelenata tutta la famiglia

I leoni star della serie tv "Big Cat Diary" in onda dal 1996 al 2008 sulla BBC (foto da video)
di Ida Artiaco
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Giovedì 10 Dicembre 2015, 17:58 - Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 12:35
Il Continente africano è ancora al centro delle cronache per l’uccisione ingiustificata di animali in via di estinzione. Questa volta ad essere avvelenata è un’intera famiglia di leoni, per altro resa celebre dalla serie tv “Big Cat Diary” in onda sulla BBC. Otto esemplari, come scrive il Telegraph Online, sono stati avvelenati in Kenya, vittime di un misterioso agguato. Due di loro sono morti, tra cui la leonessa Bibi, star del programma andato in onda sul piccolo schermo in Gran Bretagna tra il 1996 e il 2008.
 

Un’altra risulta dispersa, mentre gli altri cinque sono stati soccorsi dai veterinari e sembra che se la caveranno. Si è trattato probabilmente di una aggressione ordita da allevatori locali che probabilmente temevano per le loro mandrie. Teatro della vicenda è stata la riserva Mara Masai, famosa in tutto il mondo proprio per i numerosi branchi di leoni che vivono al suo interno.
L’avvelenamento ha creato grande scompiglio nell’opinione pubblica d’oltremanica. Il sospetto è che a tendere la trappola, disseminando nell’area carcasse di mucche morte che poi gli animali avrebbero mangiato, siano state persone del luogo. Al momento, secondo la stampa inglese, sono tre gli uomini accusati dell’omicidio degli animali. Se condannati rischiano una multa fino ad un massimo di 130mila sterline o addirittura l’ergastolo.
Meno di duemila leoni vivono oggi in Kenya. Ogni anno ne vengono uccisi almeno cento. In tutto il Continente africano la cifra può arrivare anche a 20mila, come ha confermato il sito web Think Progress. Per questo, le notizie sulla loro uccisione fanno sempre il giro del mondo. Soltanto qualche mese l’omicidio del leone Cecil, in Zimbabwe, vera e propria celebrità all’interno del parco naturale di Hwange, aveva provocato un terremoto tra gli animalisti sui social network.