Accusato di aver ucciso la moglie, si difende in tribunale: «Si è uccisa con 17 coltellate»

Accusato di aver ucciso la moglie, si difende in tribunale: «Si è uccisa con 17 coltellate»
di Federica Macagnone
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Lunedì 21 Maggio 2018, 19:00 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 11:01
Arrestato e rinviato a giudizio per la morte di sua moglie, uccisa con 17 coltellate e trovata morta in un lago di sangue nella sua casa di famiglia di Lephalale, in Sudafrica, il 39enne Prince Khumalo si è difeso con veemenza sostenendo a gran voce che la sua dolce metà si era suicidata dopo una delle tante liti tra di loro. Nonostante tutto sia contro di lui, comprese le testimonianze di parenti e amici che lo descrivono come un uomo violento e fedigrafo, il 39enne Prince Khumalo non si arrende e non schioda dalla sua improbabile versione: Lindiwe Sibiya, 31 anni, si sarebbe tolta volontariamente la vita. Infliggendosi non una, ma 17 coltellate. E nel frattempo, in attesa del processo, Prince è stato rilasciato dietro cauzione.
 
 

Lindiwe era una donna frizzante, divertente, innamorata dei suoi due figli sopra ogni altra cosa al mondo. Una decina di giorni fa lei e Prince erano partiti per una seconda luna di miele in occasione del loro settimo anniversario. Al rientro, però, è scattato l'ennesimo litigio e in serata, intorno alle 21, Lindiwe ha telefonato in lacrime a Raymond Shabalala, lo zio che l'ha cresciuta come una figlia, dicendogli di non poterne più e di voler lasciare il marito e divorziare. Durante la conversazione, però, la telefonata è stata interrotta bruscamente, e per lo zio è stato impossibile richiamarla: il telefonino di Lindiwe era staccato. Cosa sia successo da quel momento in poi è un mistero. L'unica cosa certa è che nel tardo pomeriggio del giorno dopo Raymond è stato avvisato telefonicamente che la nipote era stata trovata morta in casa. «Quando sono arrivato per identificarla - racconta - ho trovato una scena degna di una macelleria: c'era sangue dappertutto. Quando ho visto Prince alla stazione di polizia gli ho chiesto perché l'avesse uccisa, ma lui mi ha guardato senza rispondere».

Subito arrestato e interrogato dalla polizia, Prince ha raccontato di aver litigato il giorno prima con la moglie, di averla rinchiusa in casa e di aver portato i figli a Johannesburg, dove li ha lasciati ad alcuni parenti. Poi, una volta tornato indietro, avrebbe trovato Lindiwe morta. A quel punto, davanti all'incalzare delle domande degli investigatori, che non hanno trovato alcun segno di effrazione nell'abitazione, ha tirato fuori dal cilindro con convinzione la sua personalissima versione dei fatti: Lindiwe si sarebbe accoltellata per ben 17 volte.

Su Prince, però, oltre ai sospetti, pesano anche le descrizioni che di lui danno amici e parenti: dai loro racconti esce il ritratto di un uomo violento nei confronti di una moglie che tradiva in continuazione e che lasciava spesso sola nei weekend. Un comportamento abusivo che non si è fermato neanche durante quella che doveva essere la loro seconda luna di miele: anche in quei giorni, tra i due, sono scoppiate liti furibonde. L'ultima tempesta che ha distrutto la vita di Lindiwe e segnato per sempre quella dei suoi figli.
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