«La morte di Riina copre con una coltre di silenzio omertoso le malefatte di un'intera classe dirigente collusa con la mafia. Per non essere complice di quel silenzio - aggiunge Ingroia - il popolo può e deve ribellarsi contro quella classe politica impunita, responsabile di una delle stagioni più buie della nostra storia».
«Ora si apre la corsa alla successione per il capo dei capi - continua - Perché nonostante fosse al 41 bis, Totò Riina è sempre rimasto il capo formale di Cosa nostra in tutti questi anni di detenzione».
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