Tribunale Milano, Bruti Liberati: «Killer aveva un falso tesserino»

Tribunale Milano, Bruti Liberati: «Killer aveva un falso tesserino»
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Giovedì 9 Aprile 2015, 12:20 - Ultimo aggiornamento: 17:57

Claudio Giardiello sarebbe entrato mostrando un falso tesserino da un ingresso laterale del Palazzo di Giustizia e dalla porta riservata all'accesso di magistrati, avvocati e cronisti.

E' quanto ricostruito dal procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati. Giardiello sarebbe anche stato ripreso da una telecamera mentre entrava in tribunale esibendo agli addetti alla sicurezza un documento. «Evidentemente - ha aggiunto Bruti Liberati - si trattava di un tesserino di riconoscimento».

Secondo la ricostruzione fatta da Bruti Liberati, l'autore della sparatoria a Palazzo di Giustizia ha parcheggiato il suo scooter Suzuki in via Manara, per poi entrare nell'edificio alle 9:19 dall'ingresso sulla stessa strada. «Dalle analisi delle telecamere si vede che mostra qualcosa - ha sottolineato Bruti Liberati - evidentemente un tesserino di riconoscimento.

All'ingresso di via Manara non c'è un metal detector - ha concluso - perchè si tratta di un ingresso riservato solo al personale, magistrati e avvocati».

In un primo momento si era parlato di un metal detector rotto o dell'ingresso del presunto responsabile della strage insieme ad un avvocato.

L'uomo «sarebbe uscito dallo stesso ingresso di via Manara da cui è entrato, che non prevede il metal detector - ha aggiunto - ma solo controllo dei documenti e da cui possono entrare avvocati, magistrati e personale amministrativo. Questa è al momento solo un'ipotesi investigativa».

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