Sgarbi condannato anche in Cassazione
risarcirà Ilda Boccassini per diffamazione

Vittorio Sgarbi
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Martedì 10 Maggio 2011, 15:29 - Ultimo aggiornamento: 9 Giugno, 21:16
ROMA - Confermata, dalla Cassazione, la condanna al risarcimento per danni da diffamazione, a favore del pm milanese Ilda Boccassini, a carico di Vittorio Sgarbi e del circuito televisivo di Mediaset. La Suprema Corte, infatti, con la sentenza 10214 ha respinto il ricorso con il quale Sgarbi e "Reti televisive italiane" sostenevano la liceità di alcune espressioni usate nella trasmissione "Sgarbi quotidiani", andata in onda il 16 febbraio '99, durante la quale la Boccassini veniva criticata in relazione all'inchiesta sul capo dei gip della Capitale, Renato Squillante.



Sgarbi e Reti televisive italiane sono stati condannati a rifondere il pm Boccassini con 25.822 euro. I supremi giudici si sono soltanto limitati a fare uno sconto di duemila euro togliendo dalla condanna originaria la pena pecuniaria prevista per la diffamazione a mezzo stampa che, ad avviso della Cassazione, non può essere applicata anche nel caso di diffamazione televisiva. Ma è stata così sostanzialmente confermata la sentenza emessa dalla Corte d'appello di Bologna il 15 marzo 2006.



In particolare Piazza Cavour, facendo proprie le motivazioni della Corte d'appello di Bologna, ha sottolineato che «Sgarbi ha superato abbondantemente i limiti della continenza sull'affare Squillante, mentre per quanto riguarda le notizie riguardanti il figlio della Bccassini ha esposto questioni non aventi alcun interesse pubblico».
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