Ragazzo schiacciato dalla croce dedicata a Wojtyla, domenica i funerali

Nel riquadro Marco Gusmini (Foto dal quotidiano online Bergamonews)
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Venerdì 25 Aprile 2014, 14:05 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 12:14

BRESCIA - La Val Camonica ancora sotto choc per la morte di Marco Gusmini, 21 anni, ucciso ieri a Cevo dal crollo della crocededicata a Papa Wojtyla.

Fervono intanto i preparativi per i funerali che si svolgeranno domenica, giorno della canonizzazione dei due Papi. Secondo l'Agi non è stata necessaria l'autopsia sul corpo del giovane. La salma è stata quindi trasferita a Lovere (in provincia di Bergamo) dove la camera ardente è stata allestita nell'abitazione della famiglia, in via Papa Giovanni XXIII, altra assurda coincidenza in questa tragedia. La cerimonia funebre sarà celebrata alle 15 nella Basilica di Santa Maria in Valvendra, a Lovere, dove l'amministrazione comunale ha proclamato un giorno di lutto cittadino per la giornata delle esequie.

LA SCULTURA

La scultura, dalla struttura ricurva, venne creata dall'artista Enrico Job per la visita a Brescia di papa Giovanni Paolo II nel settembre del 1998. Per cause ancora da accertare la trave in legno ha ceduto e per il giovane, affetto da una leggera disabilità motoria, non c'è stato nulla da fare.

LA TRAGEDIA

La vittima, di Lovere, era in gita con l'oratorio del paese della Bergamasca. Il giovane aveva avvertito degli scricchiolii, ma era convinto fosse il rumore del vento. Era invece la croce in legno che si è spezzata travolgendolo mentre gli altri riuscivano a mettersi in salvo. La Procura di Brescia, intanto, ha aperto un'inchiesta.

LA VITTIMA

Marco Gusmini era educatore all'oratorio. Viene descritto come un giovane allegro e vitale, tanto che il curato di Lovere, don Claudio Laffranchini, aveva deciso di affidargli questo ruolo. Un incarico che lo gratificava assieme a un gruppo consolidato di amici. Proprio grazie al suo carattere Marco aveva superato alcune difficoltà legate alla nascita prematura. Il giovane si occupava anche di assistere gli anziani in varie case di riposo della zona e stava seguendo un percorso di inserimento lavorativo.

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