Agostino Catanzariti e altri presunti boss della 'ndrangheta, arrestati nell'operazione dei carabinieri e della finanza, avrebbero fornito una protezione a tutto campo ad alcune discoteche milanesi, una "protezione totale" attraverso una «sorta di estorsione-tangente» dal cui pagamento gli imprenditori avrebbero tratto anche «un cospicuo vantaggio». Lo scrive il gip di Milano Franco Cantù Rajnoldi nell'ordinanza emessa su richiesta del procuratore aggiunto Ilda Boccassini e del pm Paolo Storari.
Le indagini della Dda di Milano avrebbero accertato il controllo «totale» degli uomini della 'ndrangheta sui servizi di security e bodyguard di alcune discoteche milanesi, tra cui il noto locale della movida milanese 'De Sade'. I presunti boss, in particolare, secondo i pm, avrebbero fornito «agli imprenditori servizi di sicurezza attraverso forme di cosiddetta estorsione - protezione, dove il rischio per l'imprenditore deriva dallo stesso soggetto (appartenente alla 'ndrangheta) che fornisce la protezione». Altro 'servizio' fornito dalle cosche calabresi, sempre secondo l'accusa, era quello del recupero «crediti derivanti da attività lecite e illecite avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e pertanto con modalità estorsive».
L'inchiesta è nata da 'costole' di altre indagini portate avanti negli ultimi anni dalla Dda di Milano sul clan dei Barbaro-Papalia, attivo in particolare nel settore del movimento terra nell'area sud di Milano e in particolare nei comuni di Buccinasco, Corsico e Trezzano sul Naviglio. 'Personaggio' principale dell'inchiesta è Agostino Catanzariti, arrestato per associazione mafiosa «quale capo e organizzatore, in possesso della dote de 'Il vangelo' (...) con il compito di coordinare l'attività degli altri associati, di tenere i contatti con gli altri sodali detenuti, provvedendo anche al loro sostentamento economico».
Tra gli arrestati anche Flavio Scarcella che avrebbe chiesto e ottenuto «l'intervento di Catanzariti Saverio (anche lui finito in carcere, ndr) per mediare con la famiglia mafiosa Flachi ed in particolare con Flachi Enrico, per la gestione della sicurezza all'interno della discoteca 'De Sade'».
Custodia cautelare anche per Antonio Papalia che avrebbe avuto «il ruolo di capo», sovraintendendo «all'attività di spaccio di stupefacente nel territorio di Corsico - Buccinasco, manifestando il suo ruolo di vertice non maneggiando mai la sostanza stupefacente». Arrestati anche Michele Grillo, Halil Abderrahim, Giuseppe Massari, Giuseppe Mesiti, Natale Trimboli, Antonio Virgara.
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