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In tre (all'epoca dei fatti il più grande aveva appena 17 anni) - secondo quanto scrive Il Mattino - lasciano il carcere per essere avviati a un progetto di messa in prova particolare. Saranno infatti inseriti in un programma di recupero per aspiranti pizzaioli.
La liberazione anticipata - chiesta dal loro legale ed accolta dal gip - è condizionata alla possibilità di reinserimento assistito dai servizi sociali. A dare una svolta determinante alle indagini fu proprio la vittima che riconobbe i volti degli aguzzini sui rispettivi profili Facebook.
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