La maxi truffa della sanità privata: Tac e risonanze magnetiche rimborsate ma mai effettuate, sei arresti

La maxi truffa della sanità privata: Tac e risonanze magnetiche rimborsate ma mai effettuate, sei arresti
2 Minuti di Lettura
Martedì 13 Giugno 2017, 08:49 - Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 14:44
I cinque amministratori di sette centri di diagnostica convenzionati con sede nelle province di Napoli e Caserta e un medico di base sono stati arrestati questa mattina insieme a un impiegato amministrativo dell'Asl. I carabinieri della compagnia di Bagnoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal GIP di Napoli su richiesta della Procura di Napoli. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa al Servizio Sanitario Nazionale, di ricettazione e peculato.
 


Nel corso di indagini della stazione carabinieri di Posillipo, coordinate dalla Procura partenopea, sono stati ricostruiti i tutti i passaggi di una truffa al Servizio Sanitario Nazionale finalizzata a ottenere rimborsi per costosissime prestazioni sanitarie (TAC o Risonanze Magnetiche) che gli indagati avevano fatto risultare effettuate in favore di pazienti del tutto ignari. Snodo essenziale della vicenda l'appropriazione, da parte di un dipendente amministrativo dell'Asl 2 di Ischia, di circa quattromila ricette, denunciate come rubate ma in realtà attribuite informaticamente dallo stesso dipendente a medici di base ignari: è a questo dipendente che viene attribuito il reato di peculato.
La Asl Napoli 2 Nord ha comunicato di aver avviato le procedure per sospendere dal servizio il dipendente arrestato. La direzione della Asl, inoltre, ha dato mandato al proprio ufficio legale di seguire «con attenzione» la vicenda così da verificare «se il comportamento del dipendente abbia determinato danni patrimoniali e di immagine all'Azienda».


Le strutture che si sono avvalse del meccanismo truffaldino sono lo studio di Diagnostica Radiologia e Terapia Fisica Trama, il Centro Oculistico Salus, il centro Gerba, il Centro Istituto Fisioterapico IFO, il centro Minerva Due e il centro Studi Scoliosi, per il quale sono stati accertati 117 casi di ricette false. In un caso è emerso il diretto coinvolgimento di un medico di base compiacente, che si sarebbe prestato a compilare quaranta ricette false nell'arco di un mese. 

Secondo le stime effettuate nel corso delle indagini, il danno causato all'Erario ammonta a 150mila euro. Sono stati sottoposti alla misura cautelare: Antonio Dramis, socio dello studio Trama e del centro oculistico Salus; Pasquale Corvino, rappresentante legale del centro Minerva Due e socio del centro Ifo; Pietro Schiavone, amministratore di fatto della Minerva Due e del centro Ifo; Cirano Vittoria, amministratore del centro Scoliosi; Carlo Mautone, medico convenzionato del Ssn; Massimo Fermo, assistente amministrativo della Asl Napoli 2 Nord.
© RIPRODUZIONE RISERVATA