Omicidio al cimitero, imprenditore ucciso
per la costruzione di una cappella. L'assassino confessa: «Ho perso la testa»

Omicidio al cimitero, imprenditore ucciso per la costruzione di una cappella. L'assassino confessa: «Ho perso la testa»
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Giovedì 6 Marzo 2014, 09:45 - Ultimo aggiornamento: 23:08
Ha ammesso di aver ucciso l'imprenditore Gennaro Finizio, il cui cadavere stato trovato la scorsa notte dalla polizia nei pressi del cimitero di Poggioreale, a Napoli.

Ciro Attanasio, questo il nome dell'uomo posto sotto interrogatorio in Questura, è stato fermato dalla Squadra mobile di Napoli in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura. Il decreto di fermo è stato emesso a seguito dell'interrogatorio, nel corso del quale Attanasio ha ammesso la sua responsabilità.



Dalle indagini eseguite nelle ore immediatamente successive al delitto è emerso che l'omicidio, verificatosi nel corso della notte all'interno del cimitero di Poggioreale, ha tratto origine da un contrasto di natura civilistica, insorto tra Finizio e Attanasio. La lite è scaturita dalla mancata realizzazione di un loculo per cui era stata già versata la relativa somma di denaro e dal timore di Attanasio di essere denunciato a causa dell'impossibilità di restituire la somma ricevuta.




Gennaro Finizio, 73 anni, imprenditore vomerese. E' uscito di casa nel primo pomeriggio di ieri, intorno alle 15, a bordo della sua Mercedes.



Un giro normale, qualche commissione da sbrigare. A metà pomeriggio, la famiglia ha iniziato a preoccuparsi. Il telefono è muto. Il figlio - secondo prime indiscrezioni - si reca all'ufficio del padre, fuori Napoli. Non trova nulla se non un appunto sull'agenda.



Alle 20, il figlio, si è presentato alla compagnia dei carabinieri al Vomero ed ha effettuato formale denuncia di scomparsa. Il cellulare di Finizio suonava a vuoto da tanto tempo. Troppo per una persona puntuale che non aveva patologie importanti. E che non aveva mai dato problemi. Una famiglia perbene. Qualcosa non andava.



L’hanno ritrovato nella tarda serata, intorno alla mezzanotte all’interno del cimitero di Poggioreale sul lato di via del Riposo, a bordo della sua auto grazie al navigatore. Era morto. Massacrato di botte con una violenza inaudita all’interno della sua auto. Il cranio sfondato, il volto quasi irriconoscibile.



Alla base del raptus dell'omicida c'è un contrasto sorto per la mancata realizzazione di un loculo al cimitero.



Secondo quanto ricostruito dagli agenti della squadra Mobile di Napoli e dai colleghi del commissariato di Poggioreale, tutto sarebbe nato da quel loculo per cui Finizio aveva già versato la relativa somma di denaro e dal timore dell'omicida, Ciro Attanasio, di essere denunciato a causa dell'impossibilità di restituire quanto ricevuto. Il decreto di fermo è stato emesso dopo che Attanasio ha ammesso di aver ucciso l'imprenditore, che era attivo nel commercio della carta da parati.
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