La polizia di Stato di Ragusa ha fermato il presunto scafista dello sbarco di migranti di ieri a Pozzallo. È il 14mo del 2015 ed è originario della Guinea. All'uomo non è contestato soltanto il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, ma anche la morte, derivante da altro reato, di un migrante, deceduto durante la traversata dopo aver esalato benzina che si era rovesciata a bordo per il mare mosso. La salma, hanno riferito testimoni, è stata gettata in mare e il corpo è stato dilaniato da squali che seguivano il gommone.
Secondo il racconto di alcuni migranti ascoltati della polizia, il gommone su cui si trovavano era seguito da un branco di squali.
Spari contro la Guardia Costiera. Alcuni spari in aria sono stati esplosi da una motovedetta libica che è intervenuta al largo delle coste della Libia, dove il rimorchiatore privato italiano "Asso 21" aveva soccorso un barcone di migranti. I fatti, secondo quanto si è appreso, risalgono al tardo pomeriggio di ieri. Il rimorchiatore aveva appena concluso il trasbordo di un numero imprecisato di migranti che si trovavano su un barcone quando è intervenuta la motovedetta, con tanto di lampeggiante e personale in uniforme, che ha preso a rimorchio il barcone dirigendosi verso terra. Nella fase di avvicinamento sarebbero stati sparati dalla motovedetta alcuni colpi in aria.
Nel frattempo è stata allertata una unità della Marina militare italiana, che svolge attività di pattugliamento e fornisce sicurezza marittima nel canale di Sicilia proprio in relazione all'emergenza immigrazione. La nave si è avvicinata alla motovedetta e ne ha monitorato, per un tratto, il tragitto verso il porto di destinazione senza alcun altro tipo di intervento.
La Guardia Costiera ha però smentito in mattinata quanto trapelato da fonti di stampa: «Non c'è stato nessuno sparo».