Giovedì scorso ha subito una frattura al bacino. Un bel problema, soprattutto per lei: doveva essere ricoverata, ma si è vista respinta dagli ospedali siciliani, che non possono tenerla in pediatria. Le attrezzature per adulti, però, non sono adatte al suo fragile corpo.
La situazione si è sbloccata, dopo 24 ore, grazie al tam tam su internet e venerdì Martina - a raccontarne la storia è l'Osservatorio malattie rare - è arrivata all'ospedale San Raffaele di Cefalù. La ragazza vive a Sciacca. Costantemente assistita dalla madre, deve essere ricoverata spesso e curata con attrezzature pediatriche, ma non può rimanere in pediatria in quanto ha superato la soglie d'età prevista.
Un problema purtroppo noto a tanti malati rari come lei, sottolinea l'Osservatorio. Una frattura al bacino si è dunque trasformata in un incubo. La pediatria dell'ospedale Cervello di Palermo si è rifiutata di ricoverarla, l'ospedale di Sciacca, che l'ha 'accoltà, non era in grado di far fronte alle necessità di questa rara patologia.
La 'caccià al posto in ospedale è terminata grazie alla mobilitazione della rete. Dopo 24 ore di attesa, l'intervento dei Carabinieri e una denuncia lanciata attraverso i social network dalla madre di Martina, sono infatti arrivate le risposte istituzionali. Su internet l'allarme si è velocemente diffuso e ha raggiunto anche l'ex deputato Antonino Mangiacavallo, commissario all'ospedale San Raffaele di Cefalù, che ha prontamente trovato un posto nella struttura. Martina è stata ricoverata venerdì mattina.
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