Lucca, bulli contro il prof: bocciatura per tre di loro

Lucca, bulli contro il prof: bocciatura per tre di loro
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Sabato 21 Aprile 2018, 16:18 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 16:16

Per tre degli studenti bulli coinvolti nella vicenda delle minacce al professore dell'Itc di Lucca ci sarà la bocciatura. Lo ha deciso il consiglio di istituto riunitosi oggi. Per altri due studenti ha confermato invece la sospensione fino al 19 maggio, ammettendoli però agli scrutini.

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Il consiglio di sitituto ha quindi accolto la proposta che per prima ha fatto il ministro dell'Istruzione Fedeli la quale aveva invitato il corpo docente a non ammettere agli scrutini i ragazzi coinvolti nella vicenda. Due i video circolati in rete che documentano gli atti di bullismo, le minacce e le umiliazioni del gruppetto di studenti ai danni del professore.

Ieri il consiglio di classe aveva proposto 5 bocciature, collegate alla sospensione fino a fine anno per due studenti e fino al 19 maggio per altri tre: per quest'ultimi la perdita dell'anno, aveva spiegato il presidente dell'Itc Carrara Cesare Lazzari, diventava automatica a causa della sospensione superiore a 15 giorni. Oggi invece il consiglio di istituto, riunitosi per circa quattro ore, dalle 12 alle 16, ha rivalutato la posizione di due studenti, alla luce, spiega il preside Cesare Lazzari, di informazioni «utili» rese da uno dei giovani coinvolti che è stato ascoltato stamani (ieri non aveva potuto partecipare al consiglio di classe), dello statuto degli studenti, della valutazione delle presenze complessive durante l'anno scolastico e anche nell'ottica di non precludere un possibile recupero del percorso didattico. Motivo per cui rimane la sospensione fino al 19 maggio ma saranno ammessi agli scrutini.

È stata anche valutata la recidiva nelle condotte: i due, ha spiegato sempre il preside, non erano stati sospesi in precedenza, a differenza degli altri tre. Lazzari ha tenuto a precisare che «non è un premio: gli alunni che rientrano dovranno sudare sette camicie», spiegando inoltre di non sapere se le famiglie decideranno di mandarli nuovamente a scuola, una volta conclusa la sospensione.

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