L’operazione “#OpSafePharma” è stata lanciata dal noto movimento hacktivista Anonymous il 16 marzo scorso e consisteva in una serie di intrusioni nei database dell’istituto Superiore della Sanità, del Ministero della Salute delle Asl di molte regioni e delle Asl locali per protestare contro le prassi della sanità italiana sulla delicata materia della cura dei soggetti con disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Si trattava di attacchi informatici di tipo DDos, che hanno reso inagibili i siti destinatari, ed Sql Injection, a seguito dei quali sono stati pubblicati diversi dati sensibili estrapolati dai filtri dei database dell’Aifa e della Croce Rossa Italiana.
La campagna #OpSafePharma è stata sin dall’inizio seguita con grande attenzione da parte del Cnaipic (Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche) del Servizio polizia postale e delle comunicazioni, che ha acquisito concreti elementi probatori nei confronti del minore ricostruendo lo scenario con il quale pianificava e portava a termine tutti gli attacchi, realizzati al fine di sostenere la propria causa ed acquisire sempre maggiore credito da parte dei vertici della comunità hacktivista. Una volta certi di avere identificato Artek, gli investigatori del Cnaipic hanno eseguito, unitamente al personale della Polizia Postale di Venezia, Trieste ed Udine, le perquisizioni e il sequestro di diverso materiale informatico, per lo più criptato, che è adesso al vaglio degli investigatori.
Il Cnaipic è incaricato, in via esclusiva, dello svolgimento di attività di prevenzione e contrasto dei crimini informatici, di matrice criminale comune, organizzata o terroristica, che hanno per obiettivo i sistemi informatici o le reti telematiche a supporto delle funzioni delle istituzioni e delle aziende che erogano o gestiscono servizi o processi vitali per il Sistema Paese, convenzionalmente definite infrastrutture critiche informatizzate .
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