Scafarto era stato raggiunto da un primo provvedimento di sospensione dal servizio per un anno il 12 dicembre poi annullato per un vizio formale.
Il gip, prima di procedere con la misura, avrebbe dovuto infatti interrogare l'ex capitano del Noe e con lui il colonnello Alessandro Sessa, già vicecomandante del Noe e anch'egli coinvolto nell'indagine e destinatario del provvedimento. Il 25 gennaio il nuovo provvedimento, che non ha riguardato Sessa in quanto già da alcune settimane si è autosospeso dal servizio. L'accusa di depistaggio si riferisce all'eliminazione delle comunicazioni intercorse tra i due, tramite whatsapp, al fine - secondo l'accusa - di sviare le indagini della procura sulla fuga di notizie che consentì ai vertici di Consip di apprendere dell'esistenza di un'inchiesta da parte della magistratura napoletana.
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