Catanzaro, processo toghe lucane-bis: a giudizio in 10. Woodcock parte lesa

Il pm Henry John Woodcock tra le parti lese
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Venerdì 25 Ottobre 2013, 17:15 - Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 00:15
CATANZARO - Magistrati in servizio a Potenza o che vi hanno prestato servizio in passato, appartenenti a forze dell'ordine e un ex agente del Sisde dovranno comparire, il 27 gennaio prossimo, davanti al Tribunale di Catanzaro per rispondere, a vario titolo, di reati gravissimi tra i quali la violazione della legge Anselmi sulle società segrete, oltre ad associazione per delinquere, corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e tentato abuso d'ufficio. È questa la decisione del gup di Catanzaro che, accogliendo le richieste della Procura, ha rinviato a giudizio 10 imputati nell'inchiesta Toghe Lucane-bis. Esce di scena solo l'ex procuratore generale di Potenza, oggi in pensione, Vincenzo Tufano, prosciolto per la prescrizione del reato che gli era contestato.



Sono stati rinviati a giudizio, invece, i sostituti procuratori generali di Potenza Gaetano Bonomi (ora in pensione) e Modestino Roca; il pm Claudia De Luca; il maresciallo della Guardia di Finanza Angelo Morello; l'ex agente del Sisde Nicola Cervone; i carabinieri Antonio Cristiano e Consolato Tino Roma; l'imprenditore Ugo Barchiesi; l'autista della Procura generale potentina Marco D'Andrea e l'ispettore di polizia Leonardo Campagna. Tra le parti civili i magistrati Henry John Woodcock, Alberto Iannuzzi, Vincenzo Montemurro, Anna Gloria Piccininni e l'ex procuratore della Repubblica di Potenza Giuseppe Galante.



Secondo la Procura di Catanzaro, che ha messo la propria ipotesi accusatoria nero su bianco nell'avviso di conclusione indagini emesso due anni fa, a Potenza era attiva un'associazione segreta che, grazie all'acquisizione di notizie riservate su inchieste in corso, intendeva «evitare, indirizzare o bloccare lo svolgimento delle indagini nei confronti di soggetti appartenenti all'avvocatura, all'imprenditoria ed alla politica lucana, nonchè ad altri apparati istituzionali tra i quali l'Arma dei carabinieri».
Le indagini erano iniziate dopo alcune denunce anonime nelle quali si calunniava l'allora pm di Potenza Woodcock, ora a Napoli. Lettere che per l'accusa sono state inviate da Cervone con l'organizzazione di Bonomi. Nell'esposto anonimo contro Woodcock ed altri magistrati di Potenza erano anche contenuti i tabulati telefonici del pm e quelli della giornalista Federica Sciarelli per accreditare l'ipotesi, risultata non vera, che lo stesso Woodcock fornisse notizie riservate alla conduttrice della trasmissione di Rai 3 'Chi l'ha visto?' ed al conduttore di Annozero, Michele Santoro. L'obiettivo dell'organizzazione, sempre secondo l'accusa, era quello di fornire l'opportunità alla Procura generale di avviare verifiche disciplinari nei confronti di Woodcock e di «evitare, indirizzare o bloccare lo svolgimento delle indagini».

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