Su questo aspetto infatti Vito Crimi, attuale capo politico del M5S, si è detto disponibile a modificare la rotta. Come? Dando la parola agli iscritti. «La regola 5Stelle della non ricandidabilità dopo il secondo mandato «c'è e rimane. Noi abbiamo già aperto in questo senso, dicendo che il mandato di consigliere comunale è un mandato di servizio, che comporta un tale sacrificio, che non ha né entrate economiche nè interessi di nessun tipo da poter gestire e che quindi non va conteggiato come mandato di professionismo della politica», dice Crimi a SkyTg24. Che però apre: «In ogni caso, come in tutte le cose che riguardano il M5s, c'è una riflessione in atto e alla fine lasceremo la parola ai nostri iscritti. Nessuno farà forzature. Noi abbiamo questo brutto vizio, quando c'è da fare una scelta ci rivolgiamo ai nostri iscritti, facendoli votare. È un vizio che gli altri partiti non hanno. Questa è una linea che ci ha sempre aiutato, dandoci la linea e la scelta migliore da fare nel momento giusto».
L'unica voce contraria è quella di Roberta Lombardi, capogruppo M5S Lazio, e membro del comitato dei garanti. Ma non è detto che la Faraona avrà la meglio. Anzi.
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