I tre casi ravvicinati nel tempo, e tutti provenienti dalla città murgiana, hanno allarmato le autorità sanitarie pugliesi che hanno avviato specifici accertamenti su alcuni prodotti alimentari prelevati a campione da bar, supermercati e caseifici di Altamura. «Allo stato attuale non c'è nessuna emergenza Seu in Puglia» fa sapere la Regione al termine del tavolo di crisi sulla sicurezza alimentare convocato d'urgenza oggi pomeriggio dal presidente Michele Emiliano e presieduto dal direttore del Dipartimento Politiche della salute e benessere sociale Giancarlo Ruscitti.
All'incontro hanno partecipato rappresentanti della Asl Bari, del Policlinico, dell'Arpa Puglia, dell'Istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata, dell'osservatorio epidemiologico e dei Carabinieri del Nas. «Probabilmente la contaminazione - spiega la Regione - deriva dall'uso non corretto di latte crudo che non può essere assolutamente utilizzato per l'alimentazione umana se non previo trattamento termico».
Le verifiche sui prodotti caseari sono iniziate nei giorni scorsi, dopo i primi due casi accertati di Seu, ma l'esito delle analisi di laboratorio non è ancora definitivo. L'ipotesi, però, anche incrociando le informazioni sui cibi assunti dai tre bambini, è che a provocare l'infezione sia stata la somministrazione di latte crudo, probabilmente contenuto in una vaschetta di gelato.
Al momento la situazione è sotto controllo e «non desta preoccupazione» ma «la Asl di Bari - prosegue la Regione - ha preallertato i pronto soccorsi in modo che vi sia un'attenzione particolare su casi anche lievi di gastroenterite emorragica in tutte le classi di età per monitorare l'insorgenza di eventuali nuovi casi e trattarli precocemente», raccomandando «vivamente alla popolazione che tutti gli alimenti vanno consumati previa adeguata cottura per ciascuna categoria, evitando di somministrare prodotti crudi in specie ai bambini in età pediatrica».
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