Le indagini dei carabinieri, coordinati dalla magistratura barese, si sono concentrate in queste settimane sull'analisi dei reperti, oggetti, schede telefoniche e ogni altro elemento utile, sequestrati all'interno del locale dove la ragazza è stata uccisa probabilmente con un punteruolo. Si attende nelle prossime settimane il deposito della relazione sull'autopsia per avere certezza della causa della morte e aiutare gli inquirenti a ricostruire l'esatta dinamica dei fatti.
Si aspetta anche l'esito degli accertamenti sulle cause dell'incendio appiccato dopo l'aggressione, che ha semi carbonizzato il corpo della vittima È un 30enne di Polignano la persona sospettata di aver ucciso la 29enne Bruna Bovino, il cui corpo senza vita è stato trovato semi carbonizzato lo scorso 12 dicembre nel centro estetico che la ragazza gestiva a Mola di Bari. Si tratterebbe di un uomo con cui la vittima aveva una relazione negli ultimi mesi di vita. La procura di Bari gli ha notificato un avviso di garanzia per il reato di omicidio volontario finalizzato all'esame del Dna. Questo sarà poi comparato con tutte le tracce biologiche trovate sul luogo del delitto non appartenenti alla vittima, sangue, capelli, unghie e ogni altro campione repertato nel centro estetico e sul corpo di Bruna Bovino. Lunedì prossimo, 20 gennaio, sarà affidato ad un consulente l'incarico per gli accertamenti comparativi sul Dna.
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