Il Mes serve, insiste il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Non servono «le bandierine del M5s», dice. Il segretario apre la direzione del partito ricordando l'esito positivo delle elezioni e facendo la classifica di chi sta meglio e peggio dopo il voto. In cima c'è il Pd, poi il governo e al terzo posto: «le forze che lo sostengono», soluzione unica in cui impacchetta gli ex compagni di viaggio di Italia Viva ma anche il Movimento 5 stelle.
In virtù di questo successo elettorale il segretario tira fuori, di nuovo, la carta Mes e detta la linea al governo. E qui, Zingaretti, parlando da governatore della Regione Lazio disegna una situazione problematica: «Siamo entrati in una nuova fase critica che ci impone serietà e concretezza. Il livello di stress non solo economico ma anche psicologico della popolazione è altissimo».
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Il Mes
«Anche se il Mes fosse solo risparmio sugli interessi si avrebbero circa 300 milioni l'anno, tre miliardi in dieci anni. Una cifra significativa. Ecco perché noi, a partire dal ministro Gualtieri, riteniamo utile accedere a questa linea di credito. Al Mes si può inoltre accedere più rapidamente del Recovery e probabilmente a tassi di interessi più bassi. Occorre una discussione franca e con chiarezza: se ci fosse in futuro una discussione sui tassi d'interesse il vantaggio sarebbe ancora maggiore e più evidente», dice il segretario parlando del Mes. «Si è sviluppata intorno al Mes una discussione molto accesa, forse eccessivamente aspra e in alcuni casi non fondata su basi reali. Il confronto non può essere ideologico come pretenderebbe il M5s, non ci possono essere bandierine inamovibili di partito». «Occorre una discussione franca e con chiarezza.
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Capitolo alleanze
«Tentare ovunque l'alleanza» di centrosinistra e con i partiti di governo per le comunali, c'è «la necessità di provarci: ma non mi riferisco alcun modo a baratti nazionali, a geometrie di vertice, a candidati decisi in modo verticistico dall'alto. Tutto dovrà venire dai territori e tenere conto delle situazioni locali. Siamo di fronte a una battaglia civica: massimo spazio alle energie dei territori e richiesta di svolgere con intelligenza e apertura questa funzione dirigente», afferma Zingaretti in direzione Pd parlando delle comunali del 2021. «Dobbiamo costruire candidature solide e vincenti e costruire un progetto politico coraggioso che dia respiro all'Italia per i prossimi anni», sottolinea. Una posizione che strizza l'occhio all'idea di alleanze che piace anche a Luigi Di Maio. Nella mozione che presenterà agli Stati Generali Di Maio parlerà di «alleanze programmatiche per avere nuovi Sindaci e Presidenti di Regione M5S, così come ci hanno chiesto gli iscritti - ricorda - nella votazione di questo agosto (dopo 11 anni governiamo 45 Comuni su 8000 e zero Regioni su 20. È ora di cominciare a correre, possiamo fare molto di più)».