Santanché a Parigi promuove le terme italiane: «Le abbiamo inventate noi, dobbiamo tornare primi al mondo»

Santanché a Parigi promuove le terme italiane: «Le abbiamo inventate noi, dobbiamo tornare primi al mondo»
di Francesca Pierantozzi
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Venerdì 20 Gennaio 2023, 23:30

PARIGI – «L’Italia è il marchio più bello del mondo, dobbiamo esserne orgogliosi, imparare a comunicarlo»: per la ministra del Turismo Daniela Santanché è da qui che si deve cominciare. Lo ripete a Parigi, suo primo viaggio all’estero. Esordisce sorridendo davanti a un parterre di giornalisti italiani e francesi riuniti al Carrousel du Louvre alla fiera Thermalies, il più importante salone europeo del settore benessere-terme: «Francesi, vi amo», dice, precisando subito: «vi amo perché scegliete come seconda destinazione turistica l’Italia». È arrivata in treno, il Frecciarossa di Trenitalia. L’occasione per salutare un servizio che è «un orgoglio per il nostro paese». Una piccola sala stampa è stata allestita al centro del padiglione italiano organizzato dall’Ice di Parigi. È presente l’Ambasciatrice in Francia Emanuela D’Alessandro e anche Massimo Caputi, presidente di Federterme, un settore simbolo del turismo italiano, della sua storia antichissima e anche di quella molto recente, con la paralisi totale imposta dalla pandemia e ora il test della ripresa, «un rinascimento» dice Caputi. Per la ministra è l’occasione anche di precisare, da oltre confine, principi di strategia generale: «Credo che la politica per quanto riguarda il turismo debba fare due cose: innanzitutto crederci, e poi deve mettere nelle migliori condizioni chi lavora in questo comparto e aiutarlo ad andare avanti».

Il settore termale, un settore che ne comprende tanti altri, dall’alberghiero al benessere alla promozione del territorio, è un ottimo laboratorio. E un punto di partenza. Santanché ha ricordato cifre e classifiche, che suonano come sfide: «L'Italia, è soltanto ottava per quanto riguarda il turismo del benessere e quinta per quello termale. Siamo contenti? La risposta è no». Tanto più che sulle terme dovremmo avere un certo copyright: «Le hanno scoperte i romani, avevamo qualche migliaio d’anni di anticipo, ci siamo fatti superare», scherza, anche se non troppo: «Siccome è un settore che abbiamo in un certo modo esportato noi, ce ne dobbiamo riappropriare, tornando di nuovo al primo posto in classifica». E chiude con una battuta alla Francia, “sorella latina”: «grazie francesi, vi vogliamo bene, ma cercheremo, visto che siete stati bravissimi in questo settore, di superarvi». Parigi è anche l’occasione di indicare alcune piste: «Se i dati dell'ultimo trimestre 2022 confermano la crescita, c'è ancora da lavorare: fondamentale per me è la formazione, soprattutto per i giovani. La mia grande ambizione è avere una scuola di alta formazione sul turismo che sia un fiore all'occhiello del mondo. Siamo il Paese, la nazione più bella al mondo, dobbiamo diventare anche i più bravi».

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