Primarie Pd, la guerra dei numeri tra Schlein e Bonaccini. Incognita Gazebo

Sondaggi alla mano, guida Stefano Bonaccini. Il governatore dell'Emilia-Romagna prima fila del fronte riformista è avanti sulla più temuta rivale

Primarie Pd, la guerra dei numeri tra Schlein e Bonaccini. Incognita Gazebo
di Francesco Bechis
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Lunedì 6 Febbraio 2023, 13:40

La sfida dei Gazebo, la guerra dei numeri. Si scalda la corsa alle primarie in casa Pd. Manca poco al verdetto finale. Gli iscritti voteranno nei circoli fino al 12 febbraio - in Lazio e Lombardia fino al 19 - mentre il 26 si andrà al voto nei gazebo per scegliere i due candidati alla segreteria più votati.

IL DUELLO

Sondaggi alla mano, guida Stefano Bonaccini.

Il governatore dell'Emilia-Romagna prima fila del fronte riformista è avanti sulla più temuta rivale, Elly Schlein. E a riconoscerlo sono gli stessi dati del comitato avversario. Il diavolo però è nei dettagli. E in queste ore, mentre il voto nei circoli prosegue in tutta Italia, i team degli sfidati  hanno ingaggiato una guerra dei numeri. 

Per il comitato del governatore, il vantaggio è a due cifre: 14 punti, 50,22 per cento contro il 36,37 per cento della Schelin. Dal cui entourage, però, negano fermamente. La distanza, a loro dire, è molto più ridotta: sei punti e mezzo (47,3 a 40,8). Dettagli che fanno la differenza. La partita per succedere a Enrico Letta alla guida del Nazareno è ancora aperta? Questione di prospettive.

I DISSIDI

Se gli altri due sfidanti alla corsa, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli, vedono da lontano il traguardo, fermi per ora rispettivamente all'8,63 e il 4,17 per cento, il duello Bonaccini-Schlein potrebbe riservare sorprese. Per ora, non c'è accordo sulle cifre dello spoglio in corso. Compresa l'affluenza: secondo il team Bonaccini, i votanti complessivi registrati sono oltre 15.500, per la Schlein circa 14mila.

Dietro i primi conteggi, già montano le prime polemiche. Sul voto delle primarie aleggia da giorni l'ombra di brogli evocata qua e là dai candidati. Tessere gonfiate e acquistate dalla stessa carta di credito, pacchetti di iscritti. Solo in Campania sono quasi mille gli iscritti al Pd di Napoli indicati dalla commissione nazionale di Roma per la cancellazione. E dubbi sono nati anche sull'iscrizione lampo negli ultimi giorni di 6000 tesserati al Pd Caserta: Francesco Boccia, coordinatore della mozione Schlein, ha chiesto di indagare.

LE POLEMICHE

Il clima, insomma, si fa rovente. E a rattizzare i carboni ci pensano le rispettive scuderie. Da una parte la schiera di sindaci schierata insieme a Bonaccini, il motore "civico" della mozione. Esulta Dario Nardella, sindaco di Firenze, per il «largo vantaggio con più del 50% dei voti» ottenuti dal governatore emiliano-romagnolo in questi giorni. Gli risponde a tono, dal fronte Schlein, il portavoce Marco Furfato: «Altri avevano i sondaggi, noi abbiamo sale, teatri e piazze stracolme». 

ASSALTO AL RENZISMO

Mentre lo spoglio prosegue, il verdetto di alcuni circoli si trasforma in un caso politico. Fra questi, il circolo delle Vie Nuove a Firenze, fortino storico di Matteo Renzi, vero baluardo del senatore di Rignano sull'Arno (nel 2013, alle primarie contro Bersani, lì prese il 75%). Ebbene, succede l'imprevisto: qui Schlein ha preso 48 voti (63%), Bonaccini 23, la metà. Responso che fa rumoreggiare i rispettivi team: la novità Elly ha fatto colpo anche nell'epicentro del renzismo? Si vedrà. Va detto però che il bilancino della rossa Toscana, per ora, pende dalla parte di Bonaccini: 51,7% contro il 40,3%.

IL NODO GAZEBO

Polemiche sullo sfondo, in attesa della vera sfida: quella che si giocherà nei gazebo, allo spareggio finale (se i sondaggi non mentono) tra Bonaccini e Schlein. I tendoni saranno allestiti nelle principali città italiane il 26 febbraio. E qui la corsa potrebbe riaprirsi, a dispetto delle cifre. Diverse le incognite. Fra queste, l'accaparramento dei pacchetti di voti dei due eventuali candidati sconfitti prima del ballottaggio finale. Dal comitato Schlein nelle scorse settimane hanno fatto i calcoli. E stimano che più della metà dei voti della mozione Cuperlo potrebbe confluire verso l'ex europarlamentare. Mentre i sostenitori della De Micheli sono dati come voti papabili a Bonaccini. 

Una parte del verdetto finale sarà affidata al voto online. Solo una ristretta cerchia di categorie - chi ha residenza o domicilio all'estero o chi non può recarsi alle urne per questioni di salute - sarà ammessa al voto da remoto, a patto che si registri sulla piattaforma entro il 12 febbraio. Non è un mistero che su questo pubblico conti molto la Schlein, battutasi fino all'ultimo per lasciare la possibilità di un voto via web. 

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