Natale, l'Ue: «Evitare assembramenti alle messe». La bozza anti-Covid: meglio cerimonie online o in tv

Natale, l'Ue: «Valutare divieto messe». Arriva la bozza anti-Covid della commissione Europea
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Lunedì 30 Novembre 2020, 20:03 - Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 10:28

No agli assembramenti per le messe di Natale. È questo l'invito della Commissione Europea che sta per pubblicare le linee guida sulle misure anti-Covid per le festività.

La raccomandazione

La Commissione europea raccomanda di valutare di «non permettere assembramenti». In particolare si chiede di «considerare di evitare cerimonie religiose con grossi assembramenti, sostituendole con iniziative online, in tv o alla radio», secondo quanto si apprende a Bruxelles.

La riunione della Cei e il dibattito in Italia

Intanto, mentre il papa interrompe, dopo 67 anni, la tradizione dell'omaggio alla Madonna in piazza di Spagna l'8 dicembre, si annuncia dunque un dicembre ancora blindato per le celebrazioni del Papa. La Messa di Natale si terrà con la presenza limitata di fedeli nella basilica vaticana e forse accessi contingentati potrebbero esserci anche per la benedizione Urbi et Orbi del 25 dicembre. Anche se le modalità dello svolgimento di questo importante appuntamento non sono ancora state decise. Domani il Consiglio permanente della Conferenza Episcopale Italiana si riunirà in sessione straordinaria per una condivisione sulla situazione legata alla pandemia e sulle nuove vie di azione pastorale. Si attende comunque dal parlamentino della Cei anche qualche indicazione sul Natale ormai vicino. La questione dell'orario della cosiddetta "Messa di mezzanotte" non tocca più di tanto i vescovi. Già in Vaticano, dai tempi di Benedetto XVI la Messa del 24 viene celebrata ben prima della mezzanotte e lo stesso accade in molte parrocchie. E dunque, se il nuovo Dpcm manterrà il "coprifuoco" alle 22, le diocesi faranno in modo che le celebrazioni del 24 dicembre siano anticipate.

Quanto alle Messe del 25, le più frequentate dell'anno, potrebbero non esserci nuovi protocolli ma piuttosto dovrebbe essere demandato agli stessi vescovi l'onere di chiedere a tutti i parroci di fare in modo che nelle celebrazioni siano rispettate le regole del distanziamento e del numero massimo di fedeli che sarà possibile accogliere in ciascuna celebrazione.

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