Mes bocciato alla Camera, cosa succede ora?

La Camera ha deciso di bocciare la ratifica alla modifica del Mes, sono molti gli scenari in vista delle elezioni europee 2024. Senza l'Italia per ora è uno stop.

La Camera vota no al Mes, dopo il Patto di Stabilità arriva il blocco al Salva Stati
di Riccardo Palmi
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Venerdì 22 Dicembre 2023, 12:28 - Ultimo aggiornamento: 13:01

Il voto negativo 

E' un no quello arrivato dalla Camera per l'autorizzazione alla ratifica del Trattato sul Mes. A votare contro sono stati Fratelli d'Italia, Lega e non per ultimo il M5s. A favore il Partito Democratico, Italia Viva e Azione. Non passata inosservata l'astensione di Forza Italia. Non si sono fatte attendere le critiche da parte delle opposizioni che dopo il raggiungimento di una quadra sul patto di stabilità parlano di un Giorgetti totalmente delegittimato con una logica a pacchetto sgretolata senza coerenza. Il "pacco di stabilità" annunciato da Giuseppe Conte. Dunque, senza l'assenso italiano l'entrata in vigore della modifica (sulla quale si votava oggi) in relazione al capitolo salva banche tra cui il cosiddetto paracadute finale (backstop), rimane lettera morta nonché inutilizzabile. La ragione del fronte no è che il sistema bancario italiano è uno dei più solidi in Europa senza aver bisogno di alcuna logica salva banche, "si parla solo del sistema salva banche e per fortuna il sistema bancario gode di ottima salute", ha detto Ylenja Lucaselli deputata di FdI e relatrice del disegno di legge sulla ratifica della modifica del Mes, che aggiunge "non ci saranno reazioni negative dei mercati", anche senza la ratifica dell'Italia "il Mes resta".

Lo sguardo alle elezioni europee 2024 


Il Mes resta ma soltanto sul tavolo europeo. Il voto negativo di oggi, al netto di ulteriori modifiche, non permetterà di tornare in aula per riaprire il dibattito per una durata di 6 mesi, quindi fino a maggio all'interno della Camera di Mes non si parlerà più. Da qui a sei mesi la scadenza da ricordare è un'altra, le elezioni europee del giugno 2024 rappresentano il nuovo varco da dover attraversare. A seconda dell'esito dunque, esiste la possibilità che qualunque nuova discussione relativa al Mes debba necessariamente passare per le neonate istituzioni europee che potrebbero esprimere una maggioranza diversa da quella odierna, con una logica di ragionamento in fatto di Mes altrettanto diversa.

Da non escludere quindi, l'ok a ulteriori rinvii. 

Cosa succederà in Europa 


Cè anche un'altra scadenza pratica, Pierre Gramegna, il segretario del Mes, ha ricordato che a fine dicembre 2023 termina il periodo transitorio durante il quale il Fondo Unico di Risoluzione è stato sostenuto da quei paesi che, in caso i loro fondi nazionali non fossero sufficienti, se ne potrebbero servire per salvare le loro banche. Una sorta quindi di contributo supplementare al Fondo in attesa della definitiva entrata in vigore del backstop previsto con la riforma del Mes. Dopo la bocciatura, per i Paesi le opzioni sono due: prolungare il periodo transitorio attraverso un nuovo accordo, o decidere di lasciare senza paracadute finale le banche europee. Da Palazzo Chigi le fonti si rimettono alla decisione parlamentare "il Governo prende atto del voto dell'Aula di Montecitorio sulla scelta di non ratificare la modifica al trattato del Mes", sottolineando di come si tratti "di un'integrazione di relativo interesse e attualità per l'Italia", visto che "come elemento principale prevede l'estensione di salvaguardie a banche sistemiche in difficoltà, in un contesto che vede il sistema bancario italiano tra i più solidi in Europa e in Occidente". "Il Mes è in piena funzione nella sua configurazione originaria, ossia di sostegno agli Stati Membri in difficoltà finanziaria", concludono. Capitolo chiuso, per ora, sul quale però ci si riserverebbe di tornare. 

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