Francesco Rocca, chi è il nuovo presidente della Regione Lazio: il civico-politico già capo della Croce Rossa che ama gli animali

Voluto fortemente da Giorgia Meloni, ha un curriculum articolato da manager della sanità. Tifoso della Lazio ha 58 anni

Francesco Rocca, chi è
di Mario Ajello
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Lunedì 13 Febbraio 2023, 15:59 - Ultimo aggiornamento: 17:29

Francesco Rocca è tifoso della Lazio, piuttosto sfegatato. Ed è di Ostia. Anche se ora abita a Roma Nord. Da presidente della Croce Rossa internazionale e della Mezza Luna Rossa, ormai ex in entrambi i ruoli da quando si è candidato a presidente regionale del Lazio con il centrodestra, si è conquistato una stima bipartisan pur avendo radici di destra sempre coltivate con orgoglio. Lo si potrebbe definire infatti un candidato civico-politico.

 

Francesco Rocca, chi è

Lo ha fortemente voluto Giorgia Meloni come aspirante governatore ed è stato a un passo per diventare, quando venne formato il governo, ministro della Sanità. Molto pragmatico, capace di affrontare e risolvere crisi umanitarie in tutto il mondo, all’inizio della sua discesa in politica pareva poco avvezzo alle smaliziatezze e anche ai linguaggi della lotta tra partiti. Ma ha imparato in fretta e adesso sembra più sicuro di sé: gli servirà pelo sullo stomaco e grande abilità - ma il tipo è un mediatore sperimentato - per condurre, nel caso la Regione Lazio, districandosi tra le trappole dei partiti e negli equilibri anche interni alla sua coalizione. «Ce la posso fare», è il suo mantra e - sempre nel caso - ce la farà. 

LA BIOGRAFIA
Nella sua biografia, obiettivamente di successo, la zona oscura e non nascosta è quella relativa alla condanna a 19 anni per spaccio di droga.

Archeologia. Per il resto, è stato a capo della Croce rossa per quasi 10 anni, è avvocato, nella seconda metà degli anni 90, ha esercitato la sua professione in prima linea nella lotta contro la mafia e per questo motivo ha vissuto cinque anni sotto scorta. Presa la decisione di candidarsi alla guida della Regione Lazio ha scelto proprio il sito dell’associazione per annunciare le sue dimissioni e raccontare le ragioni della sua scelta: «Come esperto di sanità pubblica, penso di poter portare un valore aggiunto e ho accettato una nuova sfida in cui credo fortemente». E’ separato. Ha 58 anni. E’ laureato in legge. Ha esercitato la professione forense dal 1990 al 2003 per poi dedicarsi alla sanità pubblica e al volontariato. Con la Caritas, occupandosi prevalentemente di assistenza ai migranti e disagio giovanile, e poi con il Jesuit Refugees Service e l’ospedale Cottolengo di Torino. 

IL CURRICULUM
Un curriculum articolato da manager della sanità: Commissario dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma dal 2002, ne è stato poi il direttore fino al 2007. Tra il 2005 e il 2009 è stato membro del nucleo di valutazione dell’Istituto Fondazione Pascale di Napoli, mentre dal 2007 al 2010 è diventato membro del consiglio d’indirizzo dello Spallanzani. Nel 2011 è stato commissario straordinario della Asl Napoli 2 e nel 2017 è stato Direttore generale dell’Idi. Eletto per la prima volta presidente nazionale della Croce Rossa Italiana nel gennaio 2013, in quello stesso anno è stato eletto vice presidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Primo italiano a ricoprire l’incarico al quale - dopo 10 anni- decide di rinunciare proprio per la corsa a governatore del Lazio. Sulla condanna a tre anni e due mesi di reclusione e 7 milioni di euro di multa, per spaccio, a 19 anni, ultimamente Rocca ha detto: «Bisogna imparare dagli errori e migliorarsi ogni giorno che passa. L’umanità è fragile e ogni individuo può sbagliare», ha sostenuto lo stesso Rocca nel momento in cui prese la guida della Croce Rossa Internazionale, parlando di quella condanna per spaccio.

LE PASSIONI
E’ un grande appassionato di musica, predilige quella jazz e la classica napoletana. Amante degli animali, possiede diversi acquari ai quali si dedica costantemente. E ogno tanto dice ai collaboratori: «Vado a casa a dare da mangiare ai miei pesci». Come governatore intende restare quello che è: pragmatico e faticatore. Ma la sfida di dirigere la regione della Capitale non sarà affatto semplice. Il suo ottimo rapporto con Meloni - ossia Palazzo Chigi - lo aiuterà e anche con il sindaco Gualtieri ci sarà il modo per capirsi e procedere insieme visti anche gli appuntamenti cruciali per questa regione: il Giubileo del 2025 e insieme l’Expo 2030 per cui serve la vittoria della candidatura di Roma. Prima deve vincere Rocca però e questo si saperà - bene o male che vada ma i sondaggi propendono per l’opzione numero uno - già lunedì.

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