Generali, ex governatori e le due Mussolini: i duelli delle Europee. E spuntano i cartelloni "Fratelli d'Italia con Giorgia"

E anche Elly Schlein è prontissima a scendere in campo. L’ultimo schema di sua candidatura è questo: capolista nel Centro Italia, nelle Isole e nel Nord-ovest

Generali, ex governatori e le due Mussolini: i duelli delle Europee. E spuntano i cartelloni "Fratelli d'Italia con Giorgia"
di Mario Ajello
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Domenica 14 Aprile 2024, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 22:56

Giorgia Meloni non ha ancora ufficializzato la sua candidatura alle Europee ma è già nei fatti la sua corsa. A Milano sono apparsi i primi poster elettorali, in cui si vedono la foto di lei e lo slogan: «Con Giorgia, l’Italia cambia l’Europa». E anche Elly Schlein è prontissima a scendere in campo. L’ultimo schema di sua candidatura è questo: capolista nel Centro Italia, nelle Isole e nel Nord-ovest. A fine mese ci saranno gli annunci della sfida tra le due leader, e si saprà con precisione le modalità delle loro candidature (Giorgia capolista ovunque, Elly capolista a macchia di leopardo), ma intanto il duello si sta preparando. Al netto dei super match da coppa dei campioni (anche Antonio Tajani sarà in campo), si svolgeranno il 9 giugno sfide gustose nelle varie circoscrizioni.

Basti pensare a quella, nel Centro Italia, tra ex governatori del Lazio: l’azzurra Renata Polverini contro il dem Nicola Zingaretti (non ancora certissima la sua corsa) e in più l’ex candidata presidente regionale Emma Bonino (con il cartello Per gli stati Uniti d’Europa).

E che cosa dire, guardando al resto d’Italia, del campo di battaglia su cui si misureranno tre generali dell’esercito e dei carabinieri: Roberto Vannacci (ma occhio: sta ancora tentennando se arruolarsi o meno nella Lega), Sergio De Caprio (ovvero il Capitano Ultimo che arrestò Riina e che gareggia per il cartello Libertà di Cateno De Luca) e Vittorio Camporini con Azione? Super sfida al femminile nelle Isole: l’azzurra Caterina Chinnici, la meloniana Carolina Varchi super-prediletta di Giorgia oltre lo Stretto, la calendiana Sonia Alfano. E anche Schlein se davvero sarà capolista in quella circoscrizione. Una sfida nella sfida, in Sicilia, si gioca sul fronte anti-mafia perché oltre a Chinnici e Alfano (figlie di vittime di Cosa Nostra) c’è anche il capolista contiano Giuseppe Antoci, ex presidente del parco dei Nebrodi che la mafia tentò di uccidere.

Nel Lazio, duelli spettacolari. Rachele Mussolini (meloniana tendenza papà Romano) contro Alessandra Mussolini (tendenza nonno Benito, uscente e ricandidata forzista ma in ballo tra questo collegio e quello del Sud), il calendista Alessio D’Amato ex assessore alla Sanità di Zingaretti che correrebbe contro Zingaretti, l’ex sindaco Ignazio Marino contro l’ex sindaco Gianni Alemanno (se riuscirà a candidarsi) e Nicola Procaccini melonianerrimo eurodeputato uscente e co-presidente del gruppo dei Conservatori e Riformisti contro loro e contro tutti.

Il problemone per il Pd è l’intasamento di big in questa circoscrizione, dove molti rischiano di farsi male. Oltre a Zingaretti (forse), ecco il capolista Marco Tarquinio pacifista ex direttore di Avvenire spinto dalla Cei; Dario Nardella sostenutissimo da Franceschini; l’iper-schleiniana Camilla Laureti; il pesarese Matteo Ricci (più Alessia Morani sempre dalle Marche) assai stimato e sostenuto nel Pd che conta; Francesco De Sanctis, gran portatore di voti nel Basso Lazio. La lotta tra dem lascerà sul campo diverse vittime perché, stando agli ultimi sondaggi, il 22,7 per cento del 2019 è ora improbabile e se 5 anni fa grazie ai resti scattarono 4 seggi, stavolta potrebbero essere solo tre. Chi, tra i tanti aspiranti conquistatori di Bruxelles, cadrà sul campo di battaglia dell’Italia di mezzo?

Al Sud, Lucy contro Michele. Due amici, ex compagni nell’ultra sinistra da ragazzi, volti della pop-politica televisiva ed entrambi di origini salernitane: sì, Annunziata contro Santoro e viceversa, lei con il Pd e lui con la sua lista pacifista. Duello tra pezzi forti del consenso, nel centrodestra, è quello fra Fulvio Martusciello capo-delegazione europeo di Forza Italia e Aldo Patriciello, imprenditore della sanità, ex forzista passato a Salvini. Occhio anche al duello femminile, dem contro centristi, tra Pina Picierno e Sandra Mastella. E a quello, FdI contro M5S, tra due capolista tosti: Alberico Gambino di FdI e Pasquale Tridico di M5S. Il partito contiano al Sud è dato al 26 per cento, in un sondaggio riservato di qualche giorno fa, mentre il Pd è fermo al 14 al Sud. Con questa cifra passeranno al massimo tre dem: Annunziata e Decaro e il terzo o la terza chi sarà? Nella sfida tra ex sindaci, al Nord-est il neo-calendista Pizzarotti (Parma) contro Tosi l’azzurro e prima leghista che guidò Verona. L’azzurro Paolo Damiliano venne candidato a sindaco di Torino e nel Nord-ovest ora rivaleggia con l’attuale indaco di Bergamo, il dem Giorgio Gori. Ha fatto la sindaca, a Milano, anche Letizia Moratti e occhio alla competizione che la vedrà protagonista in Lombardia con la schleineriana pacifista Cecilia Strada e con Carlo Fidanza, il fidatissimo di Meloni che è capogruppo FdI in Ue. Scendendo di nuovo lungo lo Stivale, sarà scontro duro in Sicilia nel centrodestra: Raffaele Stancanelli, ex sindaco FdI di Catania ora alla Lega, contro il vice-capogruppo meloniano alla Camera, Manlio Messina, in grande ascesa nell’inner circle di Giorgia.

AL NORD EST

Ultima notazione sul Nord-est. Il meloniano Alessandro Ciriani, fratello del ministro, contro Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia e del Pd. Elena Donazzan, consigliera regionale di FdI, euro-donna forte della squadra di Giorgia e dovrà vedersela con le dem Annalisa Corrado (amica Elly) e con Alessandra Moretti. La quale potrebbe tornare a Bruxelles, dove è stata apprezzata, e ha appena pubblicato l’autobiografia «La vita rivoluzionaria di una donna comune». La vita di Moretti e quella di tutti gli altri candidati sono a un punto di svolta: sommersi o salvati?

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