Caso Michele Guardì, la Rai già nella giornata di ieri ha dato mandato per l'apertura di un audit interno e di tutte procedure aziendali previste sui fatti che riguardano lo storico regista televisivo. Lo rende noto Viale Mazzini, precisando che «la decisione è giunta dopo la messa in onda, martedì 28 novembre, su Italia 1, di un servizio contenente alcuni fuori onda del regista e sue dichiarazioni».
Michele Guardì, cosa dice
«Si tratta di una cosa di 14 anni fa e nessuno allora si lamentò di quello successe. Hanno riso tutti, nessuno si è ribellato. Basta vedere quello che ha detto Magalli, che ha, tra l'altro, fatto presente che sono una persona molto invidiata.
«Chiedo alla Rai di prendere posizione rispetto a quanto emerso su Michele Guardì. Le sue frasi irriguardose, in qualunque momento siano state pronunciate, sono incompatibili con il servizio pubblico, e l'azienda ha il dovere di intervenire pubblicamente tanto più in un momento in cui il dibattito sul linguaggio d'odio e sul contrasto alla cultura sessista, misogina e omotransfobica attraversa in maniera così decisiva il Paese». Così la presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, in merito agli insulti omofobi e sessisti pronunciati dal regista dei Fatti Vostri in alcuni fuorionda diffusi dalle Iene. «Non ha senso avere un contratto di servizio con previsioni molto specifiche e importanti su questo fronte, se poi non si agisce di conseguenza. Mi aspetto una verifica puntuale da parte dell'azienda - sottolinea Floridia in una nota - sul rispetto del contratto, del codice etico e di ogni altro aspetto che riguarda questa vicenda».
COSA ERA SUCCESSO
«La morale è ciò che la gente vuole e dice, quando gli rode perché sei felice. L’invidioso vuole disturbare questa tua felicità, nel mio caso data da quarant’anni di successi». Siciliano, classe 1943, regista e autore televisivo dei più grandi programmi Rai, tra cui I fatti vostri, replica ai fuori onda, trasmessi due giorni da Le Iene. A Libero Guardì dice: «Chi ha mandato in onda questi audio ha scorrettamente preso delle battutacce, delle quali mi sono scusato a suo tempo e di cui mi scuso ancora oggi, che risalgono a quattordici anni fa». E ancora: «Queste frasi sono state estrapolate da fuori onda delle prime serate de I fatti vostri. Hanno preso queste vecchie cose per applicarlo a ciò che sta succedendo adesso, al dibattitto sulle discriminazioni di genere. Se mi permette, ritengo essere questo un atteggiamento giornalisticamente scorretto». Sulle accuse di sessismo l’autore televisivo replica: «È doveroso ricordare che nel mio gruppo di lavoro le donne hanno da sempre rivestito un ruolo apicale. Da almeno dieci anni, a capo c’è una donna che si chiama Giovanna Flora. Nella mia squadra la presenza di donne è almeno del cinquanta, sessanta per cento. È notorio che io non sono sessista. Io rispetto da sempre le donne, come rispetto gli omosessuali. Sono accuse infondate». «L’attacco che mi stanno rivolgendo è pretestuoso, dietro c’è qualche mandante», spiega il regista.