Forse per la prima volta da quando fa l’attrice, Giulia Fiume lavora con continuità per un lungo periodo, «senza le ansie che sono tipiche di questo mestiere e ti assalgono quando resti fermo. Sono ansie che ho avuto anche io, ma che ora ho imparato a gestire grazie all’analisi. Andare in terapia mi ha aiutato molto e mi ha anche permesso di sconfiggere gli attacchi di panico di cui ho sofferto per un periodo».
Lavora con continuità grazie a la fiction Le indagini di Lolita Lobosco su Rai 1 con la terza stagione, dove Giulia è Carmela Lobosco, la sorella di Lolita, l’attrice Luisa Ranieri. E proprio alla signora Montalbano si sente in dovere di dire grazie: «Durante le riprese per me Luisa Ranieri è stata un sostegno, un punto di riferimento e mi ha riempito di consigli».
Al settimanale Di Più, alla collega Francesca De Pasquale, racconta anche come è nata la sua passione per la recitazione. «Ho sempre amato esibirmi, fin da bambina. E così, mentre frequentavo il liceo classico a Catania, la mia città, ho cominciato anche a studiare recitazione. La mia prima insegnante era una conoscente di mio padre, è stato lui a presentarmela, anche se sono quasi certa che poi si sia pentito di averlo fatto».
Il padre
Si è pentito perché suo padre non voleva che Giulia facesse l'attrice. Per niente. «Perché papà, che è un avvocato, avrebbe voluto che seguissi le sue orme. Lui e mia madre, che lavora anche lei in ambito legale, si sono separati quando avevo sedici anni, in modo molto civile, e io ho mantenuto un ottimo rapporto con entrambi. Ma se mamma mi ha sempre appoggiato e sostenuto in tutte le mie scelte, papà all’inizio sulla recitazione era molto scettico». Insomma «ci sono voluti parecchi anni prima che si “rassegnasse”, diciamo così...».
Gli attacchi di panico
Da Catania si è trasferita a Roma.
Nella fiction di Rai 1 la “sua” Carmela è una mamma “single” ed è reduce anche da una separazione dolorosa. L'opposto di Giulia che nella vita è "innamoratissima". «Sono fidanzata da quasi otto anni con Federico La Pera, un attore e regista teatrale. Il nostro non è stato un colpo di fulmine: avevamo paura di buttarci in un nuovo legame. Abbiamo fatto le cose con calma, ma quando finalmente ci siamo messi insieme la nostra è diventata subito una storia importante. E ora condividiamo tutto: spesso lavoriamo insieme a teatro ed è bellissimo».
Il matrimonio
Oggi «il matrimonio non è una nostra priorità, non siamo credenti perciò sarebbe più che altro un modo per celebrare il nostro amore con le persone cui teniamo di più. Di figli invece ne parliamo spesso e li vorremmo, ma prima desideriamo avere un po’ più di stabilità, più che altro a livello lavorativo. E io mi auguro davvero che, dopo Le indagini di Lolita Lobosco, questa stabilità finalmente arrivi e che per me gli alti e bassi siano finiti»