Giulia Tramontano, tracce di sangue nell'auto del fidanzato che è indagato per omicidio. Il giallo dell'incontro con l'amante

La 29enne, incinta di 7 mesi, è sparita sabato sera dalla sua casa a Senago

Giulia Tramontano, il fidanzato indagato per omicidio volontario: tracce di sangue nella sua auto. Le ricerche in un parco
di Claudia Guasco
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Mercoledì 31 Maggio 2023, 20:16 - Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 05:47

Ai carabinieri ha raccontato di averla vista per l’ultima volta domenica mattina prima di andare al lavoro. «Dormiva tranquilla, non volevo svegliarla», ha detto. Ma per gli inquirenti sarebbero tutte menzogne. Alessandro Impagnatiello, trent’anni, è indagato per omicidio volontario e aggravato, ha ricevuto un’informazione di garanzia. E la sua compagna Giulia Tramontano, 29 anni, non sarebbe scomparsa. L’avrebbe uccisa lui. L’avrebbe uccisa lui. Nella sua auto, gli inquirenti hanno trovato tracce di materiale biologico, probabilmente sangue.

Giulia Tramontano, giallo sulla scomparsa: l'incontro con il fidanzato e l'amante prima di sparire

LA SCIENTIFICA

Ora cercano il corpo in una zona boschiva nel parco delle Groane, dove la vegetazione è fitta e a tratti impenetrabile.

Distante meno di due chilometri dalla casa di via Novella, a Senago, da cui domenica (secondo la denuncia del fidanzato) è scomparsa Giulia, incinta di 7 mesi e disperata. Per il tradimento del compagno, la scoperta di una sua vita parallela, per l’incontro avvenuto sabato pomeriggio con l’altra donna. Alle sette di ieri sera sono arrivati carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile e cani molecolari: è qui che, dopo aver dragato il fiume Seveso e il canale Villoresi, si stanno concentrando le ricerche. Un’area circoscritta sulla base di elementi emersi dalle indagini, perché il fascicolo della Procura di Milano si è velocemente riempito di tabulati telefonici, decreti di sequestro di telecamere, pc e cellulari. Mentre la sezione investigazione scientifiche dei carabinieri è entrata a casa della coppia per effettuare gli accertamenti.

«Noi cerchiamo Giulia. Stop. Noi non indaghiamo, non accusiamo, non creiamo storie. Fate altrettanto per favore», è l’appello via social della sorella Chiara. Il primo messaggio della famiglia di Giulia, originaria di Sant’Antimo, papà Franco rappresentante di moda, mamma Loredana segretaria e tre figli, è del 29 maggio. Da allora la prospettiva dell’inchiesta coordinata dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo è cambiata. Una serie di elementi acquisiti e di testimonianze orienta la scomparsa della ragazza a sabato sera e induce gli inquirenti a ipotizzare che potrebbero essere coinvolte anche più persone. Gli ultimi contatti certi della giovane sono una telefonata con la madre alle otto di sera, una telecamera davanti a casa che la riprende poco dopo, una messaggio all’amica più tardi nel quale confida lo sconforto per il tradimento di Alessandro, barman in locali molto noti a Milano come l’Armani Café. Ha un figlio di sei anni avuto da una precedente fidanzata, i vicini raccontano che lo vedevano spesso con il papà e Giulia. Ma da mesi aveva anche una relazione con una ragazza americana, che è rimasta incinta e ha perso il bambino. Entrambe erano all’oscuro delle bugie di Impagniatiello, alla fine però la situazione è esplosa: sabato ci sarebbe stato un incontro a tre, forse per chiarire, dal quale Giulia è uscita a pezzi. Litiga furiosamente con il fidanzato, racconta tutto ai genitori che il giorno dopo, preoccupati per il silenzio della figlia e il suo telefono muto, dal Napoletano piombano a Senago, affrontano il compagno, discutono e arrivano anche alle mani.

 

 

IL MESSAGGIO

Prima che il telefono venga disattivato, all’amica del cuore arriva un messaggio in cui Giulia scrive di essere turbata e che sarebbe andata a letto. Ma gli investigatori non possono avere la certezza che sia stata proprio la giovane a scriverlo. Un pezzo alla volta, grazie alle testimonianze e ad altri riscontri, hanno ricostruito quel buco tra sabato sera e domenica mattina, quando Impagniatiello è uscito verso le sette di mattina per andare a lavorare. Ed è stato proprio lui che nel pomeriggio, dopo essere rientrato, ha denunciato la scomparsa della compagna spiegando di averla vista per l’ultima volta mentre dormiva. Ai militari ha raccontato che, non trovandola a casa, l’ha cercata in macchina in giro per il paese. Era agitato e si è contraddetto: prima ha riferito che era andata a letto, poi che sarebbe uscita verso mezzanotte per fare una passeggiata. E il giorno successivo si sarebbe allontanata solo con il passaporto, il bancomat (al momento non è stato registrato alcun prelievo) e 500 euro in contanti, senza portare con sé gli abiti.

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