Berlusconi, spunta Adriano Galliani per il seggio di Monza in Senato. La proposta: intitolare Linate a Berlusconi

La candidatura del braccio destro "sportivo" sarebbe tra le ultime volontà del Cavaliere

Berlusconi, spunta Adriano Galliani per il seggio di Monza in Senato. Salvini: «Intitolare Linate a Silvio»
di Mario Ajello
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Sabato 17 Giugno 2023, 21:51 - Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 09:15

C’è chi dice addirittura che lo abbia espressamente chiesto Silvio Berlusconi prima di morire. C’è chi invece, più probabilmente, sostiene che sia nella sua semplicità la scelta più naturale e quella migliore. Nulla si può dare per certissimo in politica, fino al momento in cui accadono le cose, ma in Forza Italia danno per sicuro che sarà Adriano Galliani il candidato, nel collegio Monza-Brianza, lasciato vacante da Berlusconi, per succedere al Cavaliere sugli scranni del Senato. Ma al posto di Silvio non doveva esserci, come s’è ipotizzato in questi giorni, il fratello Paolo? Paolo non solo va dicendo agli amici che questa possibilità non è mai esistita, ma oltretutto non sta benissimo in salute, e vedendo «le tante cattiverie scritte su di me in queste ore, ora che non c’è più Silvio se la prendono con me», non è affatto disposto ad «andare al massacro» con tutti i fucili puntati contro - così lamenta - quando ci sarà la campagna elettorale per il voto che dovrà svolgersi entro il 29 ottobre. 

E dunque Galliani? Come simbolo della continuità rispetto alla storia del Presidentissimo - ragionano i nuovi vertici di Forza Italia - e come nome che richiama la memoria del Cavaliere è la persona giusta. Anche perché, escluso Paolo, esclusa Marina che mai farà politica direttamente come lei dice a tutti (ma di fatto la sta facendo abbondantemente, tra patto con Tajani e patto con Meloni), resta Luigi sulla cui candidatura non solo pesa il fatto che lui non abbia nessuna intenzione di scendere in campo ma anche il particolare non irrilevante che non ha ancora 40 anni e questa è la soglia minima di età per correre verso Palazzo Madama. 

E allora - mentre Salvini propone: «L’aeroporto di Linate intitoliamolo a Berlusconi. Faremo tutti gli approfondimenti, anche con la famiglia» - Galliani sta pregustando il ritorno in Senato e lo sta facendo - anche se la decisioni andranno prese al momento opportuno - con la gioia particolare di subentrare all’amico di una vita e al compagno di tante avventure sportive e imprenditoriali. Gli amici gli dicono: «Adriano, a Palazzo Madama oltretutto hai già un amico tra i tanti, ossia Claudio Lotito e sai che divertimento di coppia avrete a mescolare pallone e politica». Con Lotito del resto al funeralone di Silvio i due hanno parlato assai e chissà se hanno parlato anche delle suppletive nel collegio uninominale brianzolo. L’opzione Galliani è quella che sta mettendo d’accordo tutti: dalla famiglia Berlusconi a Tajani, da Marta (che al vicepresidente vicario e amministratore delegato del Monza vuole bene e spesso sono stati insieme allo stadio a vedere con il Cav i diavoli rossi) ai vertici lombardo del partito, e ovviamente Gianni Letta. 
Difficile trovare un tipo più unitario, e più unanimemente considerato continuatore del berlusconismo, di lui.

Che ha il vantaggio di unire politica (ne è appassionatissimo, e parla sempre bene di Giorgia Meloni, così come fa Fedele Confalonieri) e pallone. 

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STADIO E URNE

Il calcio come traino in campagna elettorale è stata una delle convinzioni più radicate di Berlusconi. E Galliani, che l’altro giorno dopo il funeralone ha portato Sacchi, Allegri e Braida (storico direttore tecnico del Milan) a bere qualcosa insieme - rappresenta la storia del Milan e l’ultimo amore calcistico di Silvio: il Monza che vince e che non verrà affatto venduto al riccone greco e non sarà venduto anche perché al post-berlusconismo fa ancora comodo tenere un piede anche sul pallone oltre che nel partito, in Parlamento e nell’Europarlamento. Si sta accelerando su Galliani, anche perché Paolo ha chiesto di «essere tolto dal tritacarne». E c’è chi azzarda: «Perché non annunciamo la candidatura il 29 settembre, in cui Berlusconi avrebbe compiuto 87 anni?».

 

Bella suggestione, ma non si può: il lancio va fatto prima anche perché si voterà probabilmente a fine settembre o a inizio ottobre. «Le memorie di Adriano G.», sua autobiografia, fungeranno da brochure elettorale (anche se il classico berlusconiano, Una storia italiana, è irraggiungibile) e l’operazione suppletive dopo l’estate, ma anche prima considerando come il post-berlusconismo stia dimostrando di voler fare cose in fretta, è partita. E rientra in quella strategia che Gasparri ieri ha sintetizzato così: «Riunire tutti i berlusconiani e i liberali d’Italia. Come per esempio hanno fatto in Francia i gollisti». Ma questo si dovrà fare in Forza Italia, infatti sembra già decaduta l’idea di fare l’alleanza 2024 con quelli che erano azzurri e poi, come Lupi, hanno lasciato il partito. O rientrano o niente, dicono i forzisti. Che si sentono proprietari del pallone, e pallone evoca Galliani.

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