«Devo solo comprare le catene, ma ho deciso. Domani mi incatenerò in via Margutta dinanzi alla casa d'aste Pandolfini» a Firenze. Andrea Ripa di Meana non ci sta alla decisione di Lucrezia, la sua sorellastra, di mettere all'asta i gioielli della loro mamma Marina Ripa di Meana. «Si tratta di una protesta silenziosa - spiega Andrea - ma spero efficace. Avrò dei cartelli in cui invito Lucrezia a ripensare il suo gesto, la svendita dei 43 lotti appartenuti a una delle donne più affascinanti e al tempo stesso discusse che desiderava ardentemente rimanessero alla figlia e alle nipoti, come l'anello di fidanzamento della madre Vittorina».
— Andrea Ripa di Meana (@RipaMeana) January 31, 2021
«La vita di Marina»
«Quei gioielli rappresentano la vita di Marina.
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Una svendita quindi che avrebbe tutta l'aria di voler simboleggiare una prese di distanza di Lucrezia nei confronti dell'ex signora Lante della Rovere e che suona ad Andrea come un gesto ingrato rispetto a quanto Marina, seppur nel suo vivere sopra le righe e nel mettere in piazza sia il pubblico che il privato della sua vita, le ha dato. «Lucrezia ha avuto tutto da lei - sottolinea Andrea - Le migliori scuole, il maestro di musica ed equitazione, i corsi di modella negli Stati Uniti, la possibilità di un primo film, diretta da Monicelli, 'Speriamo che sia femmina'. Lucrezia sarebbe indubbiamente riuscita da sola nel mondo del cinema, ma è stato comunque un bel lancio».