Un inedito caso giudiziario finisce davanti al giudice Eugenio Turco: un'intera famiglia che chiede di essere riconosciuta vittima collaterale di stalking. Si tratta di marito, moglie e figlio che hanno chiesto e ottenuto di costituirsi parte civile per danno indiretto da stalking, al processo a carico di un vicino di casa. L'uomo è stato portato alla sbarra da un'altra coppia di condomini, anche loro parte civile, a causa della sua invadenza nel pretendere di utilizzare un cortile comune a suo piacimento, Invadenza che, secondo quanto accertato dall'accusa, si sarebbe tradotta in continue molestie e persecuzioni ai danni della coppia. Una situazione diventata insostenibile anche per la famiglia che avrebbe subito i danni collaterali: per via dei continui litigi e delle tensioni, a un certo punto ha venduto l'appartamento e, in cerca di tranquillità, si è trasferita altrove. Un vero e proprio «danno alla vita familiare», secondo l'avvocato Samuele De Santis, che ha sollevato una questione di legittimità costituzionale a sostegno delle presunte vittime collaterali dello stalking: «Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, e del suo domicilio. Ma loro sono stati costretti a vendere casa».
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