In Curia a Rieti ormai si prepara il dopo Lucarelli

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Sabato 8 Novembre 2014, 06:08
IL FATTO
Vescovi e cardinali via da curie e dicasteri allo scoccare dei 75 anni: un limite già fissato dal Concilio Vaticano II ma riproposto con forza il 3 novembre in un «rescritto» del segretario di Stato Parolin su indicazione del Papa e che quest'anno vale anche per la Diocesi di Rieti. Monsignor Delio Lucarelli, in città dal 1996, compirà infatti 75 anni il 23 novembre prossimo ed è prassi la presentazione di una lettera di dimissioni.
Su tempi e modalità della successione ogni previsione è prematura, anche se l'intervento di Papa Francesco durante l'udienza di mercoledì scorso sul ruolo e sul carisma dei vescovi - «è un servizio, non un'onorificenza» - e il documento del cardinal Parolin sono suonati come una spinta alla rinuncia della carica al compimento del 75esimo anno di età, rinuncia che diventa effettiva solo dal momento in cui viene accettata.
In Curia tira aria di smobilitazione, né ha aiutato nei mesi scorsi la nomina a sorpresa del nuovo vicario diocesano don Jarek Krzewicki. Una scelta che gran parte del clero reatino ha vissuto come l'ennesima imposizione dall'alto, senza ombra di quello spirito di comunione che pure dovrebbe aleggiare in una comunità ecclesiale. Comunità che rispetto al 1996 si prepara al cambio della guardia in Diocesi assai più debole e invecchiata di come la lasciò monsignor Molinari dopo cinque anni di episcopato. E' di due settimane fa l'ordinazione di due nuovi sacerdoti, don Lucian Petru dalla Romania (impegnato nella parrocchia di Sant'Agostino) e di don Leszek Jan (da Regina Pacis).
Si rivede invece qualche giovane reatino in seminario, sia a Roma, sia a quello di Assisi che al Redemptoris Mater, legato al Cammino neocatecumenale. Energie fresche di cui ci sarà molto bisogno.
A.L.
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