«Nuovi impianti, Ecoambiente deve fermare i lavori»: la diffida della Rida

«Nuovi impianti, Ecoambiente deve fermare i lavori»: la diffida della Rida
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Martedì 19 Gennaio 2021, 05:04 - Ultimo aggiornamento: 10:26

IL CASO
Una diffida a proseguire i lavori di realizzazione di nuovi impianti, appena iniziati la settimana scorsa. È quella inviata dalla Rida Ambiente nei confronti di Ecoambiente che avrebbe iniziato nella scorsa settimana lavori preparatori per la costruzione dell'impiantistica integrata.
La Rida Ambiente di Aprilia ha scritto ieri alla Regione, alla Provincia di Latina, al Comune di Latina, all'Arpa Lazio, alla Procura della Repubblica, e alla stessa Ecoambiente, per diffidare la società ad adempiere alla sentenza del Tar Lazio del 27 dicembre del 2017, che ha annullato in parte l'autorizzazione integrata ambientale rilasciata a Ecoambiente relativa al complesso impiantistico per il trattamento, recupero e valorizzazione dei rifiuti non pericolosi. Nella nota, Rida ricorda che «l'autorizzazione è stata annullata con sentenza del Tar nella parte in cui non si limita a rilasciare soltanto un provvedimento di parziale rinnovo dell'Aia, limitatamente alla discarica sita in Borgo Montello in titolarità della stessa Ecoambiente». Pertanto, scrive ancora Rida, «si diffida l'amministrazione regionale e le altre amministrazioni ciascuna per quanto di relativa competenza, a dare piena e immediata esecuzione alla sentenza, la cui esecutività risulta a tutt'oggi non sospesa». La sentenza fu emessa su ricorso della Rida stessa, per l'annullamento della determina regionale per l'aggiornamento dell'Aia del 2009, con cui è stata autorizzata la realizzazione di un impianto di Tmb adiacente alla discarica, e del rinnovo del 2015, con approvazione della variante non sostanziale, relativa al complesso impiantistico per il trattamento, recupero e valorizzazione dei rifiuti non pericolosi. I giudici amministrativi spiegarono che «tanto alla data della richiesta di rinnovo dell'Aia (12 ottobre 2011) quanto alla data di rilascio del provvedimento di rinnovo (12 febbraio 2015) l'impianto di Tmb non solo non era stato realizzato ma non ne era neanche iniziata la costruzione; unico impianto esistente e funzionante era, invece, la discarica. Dunque all'impianto di Tmb non era applicabile la disciplina transitoria con cui è stata data attuazione della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali; procedura senz'altro applicabile alla discarica, in quanto installazione esistente e in esercizio, ma non anche all'impianto di Tmb, solo autorizzato, peraltro sub condicione, ma non ancora realizzato; anche a voler ritenere che la Regione abbia correttamente avviato il procedimento di rinnovo dell'Aia anche per il Tmb, resta il fatto che, alla data di rilascio del rinnovo, ossia al 12 febbraio 2015, era perfettamente edotta della circostanza di fatto che l'impianto non era stato neanche iniziato. Inoltre si sarebbe dovuto tener conto della definitiva approvazione in Giunta Regionale, della Variante al Prg del Comune di Latina, atteso l'evidente contrasto della localizzazione del Tmb con il piano adottato».
La lettera di Rida è giunta ieri pomeriggio anche in Comune, dove l'assessore all'Ambiente, Dario Bellini, sta lavorando a un'analoga diffida nei confronti di Ecoambiente, in vista della conferenza di servizi del 26 gennaio per l'ampliamento da 38mila metri cubi richiesto dalla società: «Si tratta di lavori, iniziati in base a un'Aia di più di dieci anni fa, che si sarebbero dovuti concludere entro tre anni, che avvengono oggi su un sito che Arpa ha certificato essere inquinato, e dove è impossibile realizzare nuovi impianti che possano arrecare ulteriore inquinamento».
Andrea Apruzzese
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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