Imprenditore pontino vittima di coppia di usurai di Ercolano

Imprenditore pontino vittima di coppia di usurai di Ercolano
di Stefania Belmonte
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Martedì 30 Marzo 2021, 05:06 - Ultimo aggiornamento: 09:26

C'è anche una vittima di Latina tra quelle della coppia di usurai di Ercolano che sono stati denunciati a piede libero dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, diretta dal capitano Raffaella Frassine. Si tratta di un imprenditore edile pontino, il quale tra il 2016 e 2017 era rimasto vittima di un vortice di debiti sempre più alti dopo aver ricevuto un prestito di circa trentamila euro da una coppia di coniugi insospettabili residenti ad Ercolano: lei casalinga di 54 anni e lui operaio di 57, i quali avevano talmente intimidito l'imprenditore, che nel silenzio era arrivato a pagare in contanti decine di migliaia di euro. Esattamente come avevano fatto le altre due vittime: un operaio di Ercolano e un altro imprenditore edile di Portici in difficoltà economiche, che era un conoscente dell'imprenditore di Latina e che era stato il tramite tra le vittima e gli usurai per ottenere il prestito.


L'indagine della Guardia di Finanza era partita da un normale controllo contabile sulla ditta dell'imprenditore di Portici, il quale di fronte alle domande delle fiamme gialle ha alla fine denunciato i suoi aguzzini. Da qui sono emersi i collegamenti con le altre vittime e dagli ulteriori controlli e perquisizioni, sono spuntati assegni in bianco dati agli usurai in garanzia dei pagamenti. I finanzieri di Napoli sono così arrivati al sequestro di due immobili: uno a Ercolano e uno a Roma, per un totale di altro mezzo milione circa, i quali erano provento di presunte vendite fittizie da parte dell'imprenditore di Portici e i cui mutui continuavano ad essere pagati dalla vittima; gli accertamenti bancari e gli atti di compravendita di due immobili sarebbero risultati falsi. Sequestrate anche disponibilità finanziarie per circa 60mila euro, per un valore complessivo del sequestro di oltre 538.000 euro.
La somma era per le fiamme gialle, dunque, il provento dell'attività illecita portata avanti dai coniugi usurai per circa due anni nei confronti delle vittime: il tasso di interesse calcolato dai finanzieri ammonta a circa il 400% su una erogazione di prestiti totali di circa 115mila euro.

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