All'asta i vestiti iconici: dal maglione di lady D all'abito di Michelle Obama e Kate Winslet

Offerta da 120mila dollari per il pullover con la pecora nera indossato dalla Diana

All'asta i vestiti iconici: dal maglione di lady D all'abito di Michelle Obama e Kate Winslet
di Anna Guaita
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Domenica 10 Settembre 2023, 21:38 - Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 00:21

La pecora nera degli anni Ottanta, l’eroina romantica degli anni Novanta e per gli anni Duemila l’erede della lotta per i diritti civili. Lady Diana, Kate Winslet e Michelle Obama hanno spesso indossato vestiti che mandavano un messaggio, dichiarazioni silenziose ma spesso importanti. Tre dei loro capi emblematici risalenti al 1981, al 1997 e al 2010 sono all’asta da Sotheby’s a New York, insieme ad altri abiti e oggetti significativi di Madonna, Sarah Jessica Parker e del grande mito di Hollywood Lauren Bacall. Pur circondati da altre star, tuttavia, i tre esemplari di Lady D, Kate e Michelle dominano l’asta, che si chiude giovedì. E questo perché ognuno dei capi già all’origine voleva avere un valore simbolico, che oggi li rende vere testimonianze storiche. 

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I CAPI


Di Lady Diana sono presenti due capi, un abito da sera nero e bianco e un maglione, ed è questo secondo che da giorni occupa le pagine di giornali e le trasmissioni tv. È il famosissimo maglione bianco e rosso, cosparso di pecorelle bianche e un’unica pecorella nera proprio nel centro. Di Kate Winslet la casa d’asta presenta l’abito che indossò ai premi Oscar, quando vinse la statuetta come miglior interprete per il personaggio di Rose, l’eroina dai toni shakespeariani che in Titanic impersonava l’amore contrastato dal conflitto di classe. Di Michelle Obama è all’asta un vestito vintage di seta, crinolina, organza e tulle, risalente all’epoca delle lotte per i diritti civili. Per ora le offerte sono decisamente più alte per il maglione di Lady Diana, che ha superato gli 80 mila dollari considerati il massimo che poteva raggiungere e naviga sopra i 120 mila. Distanziato nettamente l’abito di Kate, una creazione disegnata su misura da Alexander McQueen e ispirato all’epoca eduardiana rappresentata nel film Titanic.

Di quella meraviglia verde smeraldo con ricami in oro e bolero abbinato l’attrice stessa ha detto: «Era come una scultura ricamata». Delusione, almeno al momento, per l’abito degli anni Cinquanta dello stilista americano Norman Norell che Michelle Obama indossò per la registrazione della trasmissione “Natale a Washington” nel dicembre 2010. 


L’EX FIRST LADY


Per la first lady discendente dagli schiavi, che compariva in tv con la famiglia per la festa dedicata a un Paese che stava appena uscendo da una crisi economica spaventosa, l’abito fu subito interpretato come una dichiarazione di principio: non solo era una creazione degli anni più duri della lotta per i diritti civili, ma era anche «di seconda mano» come scrisse sprezzante il tabloid conservatore New York Post, cioè quello che oggi definiamo elegantemente “vintage”. Michelle, che alla Casa Bianca è sempre stata attenta a mantenere uno stile giovanile ma sobrio, affermava le proprie origini, e mostrava come si potesse coniugare lusso e moderazione. Una storia affascinante quella del suo vestito all’asta, ma meno stuzzicante della storia legata al maglione di Lady Diana, il maglione che i biografi della principessa di Galles hanno definito «la fine dell’innocenza». Indossato per la prima volta nel 1981, poco dopo il matrimonio, sembrava già indicare come la giovanissima insegnante di scuola materna si sentisse un pesce fuor d’acqua nell’ambiente soffocante, tradizionalista e conservatore della famiglia reale. Il maglione era stato comprato da Diana stessa in una piccola boutique, Warm & Wonderful, che diventò di colpo famosissima. Pochi mesi dopo, la principessa lo mandò indietro, perché lo aveva strappato in un angolo, e chiedeva che la boutique lo riparasse o gliene vendesse un altro. La boutique preferì mandargliene uno nuovo, e Diana lo indossò altre volte in pubblico.

Ma il capo originale danneggiato fu infilato in una scatola e conservato nella cantina della boutique, da cui è venuto fuori recentemente per essere messo all’asta. Sotheby’s lo accompagna con le due lettere del segretario di Lady Diana che chiedevano aiuto e poi che ringraziavano, oltre a numerose prove della autenticità del capo. Lo stesso vicepresidente di Sotheby’s, Frank Everett, ipotizza che il maglione possa interessare a collezionisti se non addirittura a un museo, per il suo valore di testimonianza di un particolare momento nella storia della casa reale britannica. Netflix ha contribuito a cementarne il significato, nella quinta stagione della serie “The Crown”, quando l’attrice Elizabeth Debicki, che interpreta l’infelice Lady Di, lo indossa in una delle sue serate solitarie all’inizio del matrimonio, forse già pentita di aver detto sì. 

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