Samira Sabzian, la sposa bambina è stata impiccata: si trovava da 10 anni in carcere in Iran

La ragazza si era sposata quando aveva 15 anni e quattro anni dopo, nel 2013, aveva ucciso suo marito

Samira Sabzian, la sposa bambina è stata impiccata: si trovava da 10 anni in carcere in Iran
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 14:21

Una storia terribile. È stata impiccata all'alba Samira Sabzian, una sposa bambina che si trovava in carcere in Iran da circa dieci anni ed era stata condannata alla pena capitale per avere ucciso suo marito. Lo denuncia la ong, con sede in Norvegia, Iran Human Rights.

Samira Sabzian, l’Iran si prepara all’ennesimo orrore: oggi l’esecuzione della sposa bambina. Chi è

«Samira è stata vittima per anni di un apartheid di genere, matrimonio da bambina e violenza domestica, oggi è vittima della macchina omicida di un regime incompetente e corrotto», ha scritto su X il direttore dell'ong, Mahmood Amiry-Moghaddam.

Sabzian si era sposata quando aveva 15 anni e quattro anni dopo, nel 2013, aveva ucciso suo marito. Da allora si trovava in carcere.

LE VIOLENZE

È la diciottesima donna messa a morte su un totale di ormai 800 impiccagioni. La denuncia arriva da Amnesty International. «Samira Sabzian, come temevamo, è stata messa a morte questa mattina in Iran appena dopo la preghiera dell'alba», ha commentato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. «La sposa bambina che otto anni fa aveva ucciso il marito violento è la diciottesima donna messa a morte quest'anno in Iran su un totale di ormai 800 impiccagioni. Le leggi iraniane consentono matrimoni forzati e precoci dall'età di 13 anni per le bambine, non proteggono le donne dalle violenza domestica e poi le ammazzano quando si ribellano».

LE REAZIONI IN ITALIA

Prima dell'intervallo nell'Aula di Palazzo Madama, i senatori di tutti i gruppi hanno voluto dedicare interventi a Samira Sabzian. Ester Mieli, senatrice di Fdi ha sottolineato la gravità di quanto avvenuto, ricordando che «siamo a fianco di tutte donne per la difesa dei diritti e della libertà». Ivan Scalfarotto, di Italia Viva ha accusato gli Ayatollah che «appendono per il collo i figli della libertà». «Hanno uccisa una donna che era stata una sposa bambina, che era stata violentata da un marito più grande -ha aggiunto- . Questo parlamento ha gli occhi aperti non pensino che tutto questo avviene lontano dagli sguardi del mondo. Non possiamo più asistere a cose così, senza sentirci offese da quanto appreso». Per Stefania Pucciarelli della Lega «contiamo già 18 donne giustiziate in Iran». «I tanti appelli per la salvezza di Samira sono caduti nel vuoto», dice ancora, assicurando che «inoltrerò una richiesta formale all'ambasciatore iraniano a Roma». «Il caso sa essere beffardo, nelle stesse ore in cui abbiamo tirato un triste sospiro di sollievo per la condanna dei genitori di Saman, condannati all'ergastolo, abbiamo appreso della esecuzione barbarica, di Samira, anche lei sposa bambina», ha detto poi Alessandra Maiorino del M5s: «Mi unisco agli appelli perché questo Senato possa davvero farsi sentire, e far sentire che l'attenzione dell'Italia è puntata sul regime oppressivo dell'Iran». Prende la parola Tino Magni di Avs «che ricorda come da anni le donne dell'Iran stanno facendo una battaglia, serve una riflessione maggiore su questo tema». Da parte del Senato «non basta un messaggio solo all'ambasciatore, ma serve qualcosa di più forte, si metta all'ordine del giorno una discussione su questo tema». A concludere la seduta interviene il presidente di turno, Gian Marco Centinaio che chiede di «guardare anche al nostro paese non solo all'Iran», ricordando il caso di Treviso, con «l'uccisione a coltellate della 27enne Vanessa Ballan, una ragazza incinta».

© RIPRODUZIONE RISERVATA